
Il peschereccio naufragato all’alba di martedì
Proseguono a ritmo serrato le indagini sul peschereccio Calimero Sampa naufragato nelle prime ore di martedì mattina sulla scogliera in massi soffolta, prospiciente la spiaggia di Ponente, a circa 300 metri dagli stabilimenti balneari Medusa e Tosca. Negli uffici della Guardia Costiera di Cesenatico, i militari comandati dal tenente di vascello Francesco Marzolla hanno sentito il comandante dell’imbarcazione, Andrea Tosi, e gli altri tre membri dell’equipaggio, che sono tutti marinai tunisini. Dopo lo schianto avvenuto attorno alle 5.30, sono stati proprio gli uomini della Guardia Costiera di Cesenatico e della Capitaneria di porto di Rimini, a soccorrere i quattro pescatori naufragati al rientro da una battuta di pesca, con il mare mosso e il vento di burrasca.
Ieri sono terminate le operazioni relative all’installazione di panne contenitive, per evitare di inquinare lo specchio d’acqua in caso di sversamento di idrocarburi o inquinanti. Due sommozzatori professionisti ed autorizzati, ingaggiati dall’armatore del peschereccio, hanno eseguito correttamente il lavoro che ha il solo scopo precauzionale di difesa dell’ambiente, in quanto, fortunatamente, nello schianto il serbatoio ed il motore del peschereccio hanno retto e non c’è stato alcun pericolo.
Il passaggio successivo, come prevede in questi casi l’Autorità marittima, è la rimozione del carburante dal serbatoio, tuttavia questa operazione potrebbe anche non essere effettuata, qualora il proprietario del Calimero Sampa riesca a trovare in tempi brevi la soluzione per recuperare l’intera imbarcazione, attraverso un pontone o l’utilizzo della tecnica dei palloni e della riparazione della falla, per tenere in galleggiamento il peschereccio sino al vicino porto. E’ un intervento che l’armatore ha tutti gli interessi a realizzare in tempi brevi, per poter riparare il peschereccio, che con i suoi venti metri di lunghezza è uno dei più grandi di stanza al porto di Cesenatico.
L’obiettivo della Guardia costiera è capire le dinamiche del sinistro marittimo e stabilire eventuali responsabilità. Per farlo i militari raccoglieranno tutte le dichiarazioni da parte dei membri dell’equipaggio che raccontano la loro versione dei fatti. Successivamente tali dichiarazioni verranno incrociate coi dati oggettivi, che sono parecchi, come ad esempio le rilevazioni satellitari e dei sistemi, le rotte eseguite, la velocità di navigazione, le condizioni meteo, l’intensità e la direzione del vento, le correnti marine ed altri elementi. È un lavoro che richiederà diversi giorni e sul quale gli investigatori mantengono le bocche cucite. Nel frattempo la buona notizia è che sono stati scongiurati problemi di natura ambientale.
Giacomo Mascellani