di Annamaria Senni
Si era avventurato in una zona impervia oltre Roversano, in via Santa Lucia in località Monte Lorenzone, senza tenere conto del pericolo che quella strada piena di voragini e di frane poteva costituire. La strada era ovviamente chiusa al traffico a causa delle numerose voragini e degli smottamenti che si sono verificati a seguito dell’alluvione. Senza curarsi delle transenne e dei cartelli ben visibili di chiusura strada, un ciclista cesenate quarantenne ieri mattina poco dopo le 9.30, ha sorpassato le barriere di chiusura e ha proseguito il suo percorso in sella alla sua bicicletta. A un certo punto, per cause in corso di accertamento, il ciclista è precipitato in una voragine che si era creata a lato della strada e dopo un volo di oltre 4 metri è finito nella scarpata in un luogo difficile da raggiungere per i soccorritori. Ad accorgersi dell’uomo rimasto ferito è stato un residente della zona che ha sentito i lamenti provenire dal dirupo. Sono intervenuti subito i carabinieri di San Carlo, i vigili del fuoco e il personale del 118. La squadra dei vigili del fuoco di Cesena è riuscita a raggiungere l’infortunato e a portarlo in un’area sicura grazie all’utilizzo di tecniche di derivazione speleo-alpinistiche. I vigili del fuoco hanno poi affidato il 40enne cesenate al personale di Romagna Soccorso. L’uomo, che nel frattempo aveva perso i sensi, è stato stabilizzato alla barella con delle corde e trasportato in una zona pianeggiante dove è stato soccorso con l’elisoccorso dai sanitari e trasportato in gravi condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena. Il ciclista è stato poi ricoverato in rianimazione in prognosi riservata.
La strada che prosegue dopo Roversano verso Monte Lorenzone è interessata da numerose frane e dissesti ed è chiusa alla circolazione sia con segnaletica di ordinanza che con le transenne. E’ impossibile non accorgersi del divieto di accesso e di transito. Ma nonostante questo in questi giorni di sole, alcuni ciclisti spinti dal desiderio di allenarsi, si avventurano nel percorso dissestato senza badare al pericolo per macinare chilometri sulle due ruote in sella alle loro biciclette. Un comportamento del tutto vietato, oltre che pericolosissimo per l’incolumità propria e di chi gli presta soccorso.