LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Indagine Confesercenti: "Per nove aziende su dieci il 2024 sarà meglio del 2023"

In campo economico prevale l’ottimismo, anche se restano le incognite legate a carico fiscale, contrazione dei consumi e prezzi delle materie prime.

Indagine Confesercenti: "Per nove aziende su dieci il 2024 sarà meglio del 2023"

Indagine Confesercenti: "Per nove aziende su dieci il 2024 sarà meglio del 2023"

Nove aziende cesenati su dieci prevedono che l’andamento economico cittadino nel corso del 2024 porti a risultati migliori rispetto a quelli conseguiti nel 2023, anche se le incognite sul tavolo restano tante, a partire dai problemi legati alla tassazione nazionale e alla troppa burocrazia, senza dimenticare l’ ormai cronica difficoltà nel reperire manodopera. Sono alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta dal centro studi di Confesercenti tra 200 aziende con sede nell’area cesenate e che sono stati presentati ieri dal direttore della realtà di Ravenna Cesena Graziano Gozi, dalla presidente dell’area Monica Ciarrapica e dal presidente della sede di Confesercenti Cesena Cesare Soldati. A integrare i loro contributi c’erano anche il presidente della Camera di Commercio della Romagna Carlo Battstini, il presidente di Cia Conad Luca Panzavolta e il sindaco di Cesena Enzo Lattuca.

L’analisi, partita da dati nazionali in base ai quali il numero di aperture di nuove attività legate al commercio al dettaglio è precipitato dalle 20.000 del 2013 alle 4.000 del 2023, è poi scesa sul dettaglio territoriale, analizzando prima di tutto le principali fonti di preoccupazioni dei titolari delle aziende, il 30% dei quali lamenta tasse troppo alte. C’è poi un 21% che teme le ripercussioni dell’inflazione sui costi delle materie prime (il 17% fa invece riferimento ai costi energetici). Seguono lo spettro della riduzione dei consumi (15%) e della mancanza di manodopera (14%).

Il tema riguardante la manodopera è davvero eclatante ed è stato testimoniato anche da Battistini che ha citato un’azienda attiva nel settore del turismo con base in provincia intenzionata a formare 500 lavoratori in India da portare poi nel nostro Paese, perché dalle nostre parti non si trovano candidati. Il nodo cruciale sta nel saper investire su se tessi, sulla formazione e sulle nuove tecnologie, tema al quale il 75% degli imprenditori è attento. A fare scalpore è però anche il fatto che mediamente un’impresa su tre non riesce a superare i tre anni di vita, dato estremamente indicativo dell’importanza di non fare salti nel buio al momento di alzare la saracinesca. A tal riguardo, il quadro non è in ogni caso omogeneo: se è vero che soffrono per esempio i comparti dell’abbigliamento o dei bar, sono in forte crescita i ristornati, le agenzie immobiliari, quelle di viaggio e pure le librerie.

"Nel 2013 – ha aggiunto Battistini – nell’area di Forlì Cesena risultavano 86 milioni di euro di fidi aperti presso gli istituti di credito, cifra che ora si è più che dimezzata scendendo a 38 milioni. E’ una dato preoccupante: se vuoi crescere e rinnovarti, devi per forza investire". Sull’argomento è intervenuto anche Panzavolta citando i temi dell’inflazione, del risparmio intaccato dalle famiglie e del calo demografico sempre più marcato, davanti al quale, con tante uscite dal lavoro e pochi ingressi previsti, il ruolo di un’immigrazione selezionata diventa essenziale. "Nel nostro territorio il problema è evidente – ha confermato Lattuca – e riguarda prima di tutto il tema abitativo. Chi trova lavoro in città non riesce con la stessa felicità a individuare un alloggio. Basta dare una scorsa alle pagine di Immobilaire.it: a oggi a Cesena risultano meno di 30 appartamenti disponibili per l’affitto, a fronte di 1.500 messi in vendita. Sui questo tema serve ragionare in maniera seria e costruttiva con tutte le parti in causa". Dai pareri degli intervistati emergono infine dati largamente postivi sulle politiche adottate in città, anche nell’affrontare le emergenze legate all’alluvione della pandemia e di tutte le altre criticità che hanno caratterizzato questi anni.