Filippo Rossi, ’Red’, sorride. Parla al telefono durante una pausa di una giornata che inizia presto e finisce tardi. Sorride perché si diverte, affaccendato tra ’La Cantera’ e il ’Teatro Verdi’ - note attività che gestisce la sua famiglia - e il parquet del Palaippo, dove gioca la Cesena Basket 2005, un altro tipo di famiglia, forse non così diverso.
"Ricordo quando ho iniziato - racconta - Avevo sei anni, probabilmente ancora da compiere. Il mio allenatore era Gabriele Rossi, l’uomo che anche oggi, ogni volta che guardo verso la tribuna del Palaippo, vedo seduto lì, a fare il tifo per noi. Per questo posso dire senza temere frasi fatte che qui mi sento a casa. Conosco tutti, sono cresciuto in questo ambiente e sul parquet trovo quella spensieratezza della quale non so fare a meno".
Il passato di Rossi è fatto anche di serie B, disputata vestendo la maglia degli allora Tigers Cesena, dopo essere cresciuto appunto nel vivaio della Cesena 2005. Poi ci sono state parentesi fuori città, prima del ritorno dove era cresciuto.
"La motivazione è doppia - riprende Rossi - Da una parte c’è la voglia di restare nella mia città, per poter conciliare meglio le esigenze lavorative; dall’altra c’è il piacere di restituire almeno una parte di quello che questo sport mi ha dato, circondato dalle persone che mi hanno insegnato ad amarlo. Per questo sono entusiasta di far parte di questo progetto, caratterizzato dalla presenza di tanti giovani cresciuti nel vivaio. Mi piace confrontarmi con loro e provare ad aiutarli nel loro percorso, con consigli tecnici, ma anche emotivi".
La squadra, che domani sarà impegnata a Faenza contro la Raggisolaris, milita nel campionato di Divisione Regionale 1: "Il livello è buono, c’è davvero da divertirsi, navigando tra nuove leve e veterani super smaliziati che sanno decidere le partite quasi senza muoversi... Io ci metto del mio, con l’entusiasmo di sempre, quello che mi spinge a ’mettere la faccia’ in ogni cosa della quale mi occupo. Vado al lavoro alla mattina e proseguo al pomeriggio. Per poi terminare di notte. I momenti liberi? Sono quelli in palestra, con gli amici e la palla da basket".