Annamaria Senni
Cronaca

"In mostra i miei animali impagliati"

Il cesenate Antonio Berardi ha portato allo Zoo Safari di Ravenna centinaia dei suoi esemplari

Più di settecento animali di oltre 100 specie diverse, animali selvatici visti da vicino senza barriere. Allo Zoo Safari Ravenna, in località Mirabilandia, si possono ammirare e osservare i cuccioli di tigre Shiba e Conan mentre giocano tra loro, gli scimpanzè Jappy e Nicky che si arrampicano sugli alberi, protetti in un’oasi creata apposta per loro, il cucciolo di giraffa Carlos e il fratello Leo che si aggirano indisturbati per il vasto parco, il coccodrillo nano africano Congo, uscito dall’uovo dopo 95 giorni di incubazione, e poi leoni, zebre, elefanti, ippopotami, lemuri, pappagalli e tanti altri ancora.

E dallo scorso anno, allo Zoo Safari, è anche possibile visitare la mostra permanente del tassidermista cesenate Antonio Berardi (a destra nella foto, con Osvaldo Paci), una mostra unica in Europa che vanta 920 esemplari. All’età di 6 anni Berardi ha deciso che nella vita avrebbe fatto l’imbalsamatore, riuscendo poi a perseguire il suo sogno. Autodidatta, nato nel 1939, ha iniziato il suo lavoro da ragazzino, a 13 anni, con un’attività intensa fin da subito. E ora, proprio allo zoo, sta pensando di intraprendere corsi di tassidermia, per non perdere questa antica tradizione. La sua raccolta naturalistica arriva a superare i 1500 pezzi. Ha collezionato diversi premi importanti e le sue preparazioni, sparse un po’ in tutt’Italia fanno bella mostra di sé in svariati istituti scolastici e musei, e da due anni ha portato parte della sua collezione allo zoo Safari.

"Abbiamo pensato – spiega il direttore del parco Osvaldo Paci – di creare un’area con le testimonianze di animali e uccelli del nostro territorio e abbiamo chiesto a Berardi di esporre i suoi animali imbalsamati, apprezzati in particolare dalle scolaresche.

Il nostro Zoo Safari è stato ideato per potenziare il ruolo nella conservazione della biodiversità, proteggere la fauna selvatica e tutelare il benessere di differenti specie animali e salvaguardare quelle a rischio di estinzione. Ricerca scientifica e programmi di educazione e sensibilizzazione sono parte integrante del nostro operato".

Il percorso all’interno del Safari è quello classico a bordo della propria auto o quello avventuroso con la macchinina elettrica. Un’avventura unica ed emozionante tra gli animali liberi assieme a preparatissime guide che sveleranno i segreti degli animali e permetteranno di entrare in contatto con le specie più mansuete creando con loro una relazione emozionale. Durante il periodo del lockdown lo zoo non si è ovviamente fermato. Mentre tutto era sospeso, lì ogni cosa scorreva come se nulla fosse, almeno per gli animali che continuavano a trascorrere le loro giornate come prima godendo della presenza costante del keeper che quotidianamente si prendeva cura di loro.

Diverse le nuove nascite registrate durante quei mesi: un cammello, una zebra, tre antilopi alcine, pulcini di emu e due pecore del Camerun. "Inutile sottolineare il periodo difficile che come realtà aziendale stiamo attraversando in questo momento – spiega Paci –, il parco chiuso, le risorse umane lasciate inevitabilmente a casa, la necessità e la volontà di continuare ad occuparci del benessere delle specie ospitate e i costi importanti da sostenere".

Per garantire la cura e il benessere degli animali ospitati occorrono quintali di fieno, frutta, carne per i felini, integratori, costi per il personale, il tutto per un totale di 96mila euro di costi mensili, senza aiuti di nessun tipo. "L’auspicio adesso – chiude perciò Paci –, è che si possa ritornare il prima possibile alla normalità, con tutte le cautele e le accortezze necessarie. Venite dunque a trovarci, ve lo chiedono anche i nostri amici animali".