L’umanità, come un’immensa biblioteca, ha perduto uno dei suoi volumi più preziosi. Il Professor Giorgio Biondi ci ha lasciati il 2 dicembre, donandoci un bagaglio inestimabile di saperi e di umanità. La sua scomparsa ha scosso le fondamenta della nostra comunità di educatori. Il Maestro Biondi è stato un punto di riferimento costante per chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo, come generazioni di studenti, docenti e dirigenti scolastici. Il giorno del funerale, con la chiesa gremita di gente, una sua amica delle elementari lo ha definito come “compagno di vita”, nel senso latino del termine “cum panis”, ovvero colui che fin da sempre ha condiviso il pane con tutti. La sua passione per l’insegnamento e la sua profonda umanità lo hanno reso una figura carismatica non solo nel panorama educativo cesenate. La sua casa, un tempio del sapere, era sempre aperta a chi cercava un consiglio, un conforto o semplicemente una parola amica. Con generosità disinteressata, offriva la sua esperienza, diventando per molti un vero e proprio mentore. Chiunque avesse voluto risolvere una situazione complicata in classe o avesse voluto sostenere un concorso pubblico o, ancora, avesse voluto ripassare per gli esami di stato, si sarebbe affidato a lui. Mentre lo ricordiamo con affetto, continuiamo ad esprimere la nostra profonda stima per la sua figura di intellettuale e di uomo. Il Professore ha contribuito alla mia crescita professionale, grazie a numerosi momenti di confronto. La sua saggezza, la sua capacità di analisi ed i suoi giudizi, sempre calibrati e sinceri, continueranno ad essere una guida preziosa. Ci ha lasciato un’eredità inestimabile da custodire, invitando a mettere al centro della didattica il bene dei nostri alunni e a costruire una scuola sempre più accogliente. Il suo esempio ci guiderà nel cammino verso un futuro migliore.
Riposi in pace, caro Professore.
Ghennadi Guiducci,
docente di Cesena