ELIDE GIORDANI
Cronaca

Imprenditoria femminile in flessione. Soffrono commercio e ristorazione

Calo dello 0,6% delle aziende condotte da donne a livello provinciale, spesso sono microimprese .

Imprenditoria femminile in flessione. Soffrono commercio e ristorazione

L’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna ha stilato il rapporto sull’imprenditoria femminile sulla base dei dati Infocamere-Movimprese del primo semestre 2024 (foto di repertorio)

E’ un indicatore sensibile quello delle imprese femminili. Scostamenti nella loro crescita o nella contrazione rappresentano un indice dello stato dell’economia, ma anche dell’accesso delle donne imprenditrici ai finanziamenti e del perseverare di stereotipi di genere e pregiudizi che limitano la loro presenza sul mercato. Preoccupa, dunque, il dato della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e Rimini che mette nei numeri un calo dello 0,4 per cento delle imprese condotte da donne? E’ una percentuale minima e, dice il focus della Camera di Commercio, ha un riscontro sia regionale (meno 0,8) che nazionale (meno 0,7). Il che non rassicura.

Nella nostra realtà di competenza della Camera di commercio romagnola (Forlì-Cesena e Rimini) significa oltre 130 imprese femminili in meno. Al 30 giugno se ne contavano infatti poco più di 15 mila che costituiscono il 21,4% del totale delle imprese attive. I principali settori economici risultano, nell’ordine: Commercio (26,4% delle imprese femminili), Alloggio e ristorazione (14,4%), Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (12,6%), Agricoltura (11,2%), Attività immobiliari (8,1%), Industria Manifatturiera (6,7%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,3%) e Attività professionali, scientifiche e tecniche (3,9%). Rispetto al 30 giugno dell’anno passato si registra un aumento in quattro di questi ma a pesare maggiormente sul risultato complessivo sono le diminuzioni avvenute negli altri quattro.

Nel dettaglio, in termini di variazioni positive si riscontra un +0,3% nelle Altre attività di servizi, +1,7% nell’Immobiliare, +1,6% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +0,9% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

I risultati delle variazioni negative sono invece i seguenti: -2,5% il Commercio, -0,9% l’Alloggio e ristorazione, -2,7% l’Agricoltura e -1,3% il Manifatturiero.

Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (67,2% del totale), seguite dalle società di persone (15,6%) e società di capitale (15,3%); in termini di variazione annua crescono le società di capitale (+3,0%) mentre calano sia le imprese individuali (-0,5%) sia, in particolare, le società di persone (-4,3%).

Puntando meglio l’obiettivo dell’analisi sulla sola provincia di Forlì-Cesena si contano 7.394 imprese femminili attive che costituiscono il 20,8% del totale delle imprese attive con un calo che si fa più marcato rispetto all’area Romagna: ossia meno 0,6%, che significa 45 imprese (spesso microimprese) in meno.

In un contesto di analisi territoriale si evidenzia come più della metà delle imprese femminili provinciali (il 51,8%) si trovano nei comuni di Forlì (28,6%) e Cesena (23,2%), ossia nei "Grandi centri urbani"; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (9,1%), Forlimpopoli (3,1%) e Bertinoro (2,6%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 14,8%), e di Savignano sul Rubicone (4,8%), Gatteo (2,7%), San Mauro Pascoli (2,7%), Gambettola (2,6%) e Longiano (1,6%) ("area del Basso Rubicone", totale 14,4%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Meldola (2,5%) (Valle del Bidente), Bagno di Romagna (1,9%) e Mercato Saraceno (1,6%) (Valle del Savio) e Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,8%) (Valle del Montone).

In sintesi, il 54,7% delle imprese femminili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 45,3% in quello di Forlì.