
Cristian Shpendi nella sua tipica esultanza dopo una rete realizzata (Ravaglia)
Dà tutto con la voglia, la cattiveria agonistica di sempre, ma non è ancora tutto quello che può; Cristian Shpendi non va in gol dal primo dicembre dello scorso anno quando segnò a Frosinone sulla ribattuta dopo un calcio di rigore che aveva fallito; i bianconeri persero 3-2. Ma il 14 dicembre nella vittoria interna con il Cosenza (2-1), al 28’ del primo tempo, ecco l’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori nei match persi a Castellammare di Stabia, con la Cremonese e a Carrara (era out anche a inizio campionato nel ko di Spezia), poi il rientro subito dopo la sosta doveroso, generoso nei tempi considerata l’importanza che ha nel gioco bianconero con la sua capacità innata di andare in verticale, di sfondare.
Ancora però manca qualcosina, senza considerare che i difensori adesso conoscono meglio quello che in assoluto è uno dei giovani (21 anni) più forti in Italia. La caparbietà è sempre quella, la voglia pure, forse un po’ meno di leggerezza nei movimenti, domenica a Reggio Emilia contro i granata ha cercato subito il gol con una botta decisa ma Bardi ha detto no, poi ha faticato, dando tutto ma non quello che può. E lui di questa squadra è il leader tecnico: attaccante moderno, da movimenti ad ampio raggio, ‘cattivo’ sotto rete.
In Emilia mister Mignani lo ha richiamato in panchina al 21’ della ripresa per fare posto al generoso e potente La Gumina, sostituzione che di recente non è una novità. In attesa che l’italo albanese ritrovi completamente se stesso probabilmente occorre aiutarlo maggiormente assistendolo da vicino con Antonucci oppure con un’altra punta come La Gumina o Russo, tutte soluzioni che la panchina dei romagnoli ora ha, con caratteristiche diverse ma complementari a quelle di Christian.
Il bomber dei romagnoli non andando più in gol dal primo dicembre ha perso il trono di quella classifica cannonieri che aveva guidato a lungo (10 sigilli) ma non deve essere un dramma, tornerà a gonfiare la rete.
In vetta al momento tre goleador come Iemmello (Catanzaro), Francesco Esposito (Spezia) e Laurientè (Sassuolo) con 12 reti, seguono appunto Shpendi e Adorante (Juve Stabia) a dieci. Dieci gol in campionato, due in Coppa Italia (nelle vittorie contro il Padova e il Verona) questo il bottino per ora di Shpendi nel suo primo campionato di B con una partenza più che ‘sparata’. Nei dodici gol insaccati tra campionato e Coppa quattro di destro, uno di sinistro, cinque rigori, un altro su ribattuta dopo aver fallito un penalty, chiude il conto una prodezza su azione personale. Il Cesena quindi aspetta che il suo bomber torni a fiutare la rete e a realizzarla, la spinta c’è tutta.