REDAZIONE CESENA

"Il segreto è la qualità della miscela"

Rubens Gardelli ha aperto la sua torrefazione nel 2018. È campione italiano di tostatura di caffè

Rubens Gardelli è titolare della torrefazione ’Gardelli Specialty Coffees’ a Panighina

Rubens Gardelli è titolare della torrefazione ’Gardelli Specialty Coffees’ a Panighina

È il 2010 quando Rubens Gardelli, titolare della torrefazione ‘Gardelli Specialty Coffees’ a Panighina vicino a Cesena, inizia a tostare il caffè con una piccola tostatrice da 50 grammi. La sua passione lo ha portato alla prima competizione nel 2014 dove è risultato vincitore. Nel 2017 si è aggiudicato la finale mondiale.

Rubens Gardelli da dove nasce la passione per il caffè?

"Nel 2008 ho preso le redini del bar di famiglia a Forlì e di lì a poco mi sono inventato un mestiere. Ho iniziato a tostare il caffè su una palla che girava su un fornello e la curiosità mi ha spinto a migliorare sempre più il metodo. La mia vita è cambiata quando mi sono avventurato nel mondo delle gare. Sono diventato campione italiano come preparatore di caffè e campione italiano di tostatura di caffè. É stato il primo trampolino per uscire dal locale e farmi conoscere nel territorio".

Quando ha aperto la sua torrefazione?

"Nel 2018 ho trovato un capannone all’asta è qui ho creato la mia attività artigianale con prezzi medio alti e trattando materia prima di altissima qualità. Quello che faccio è selezionare il miglior caffè del mondo. Ho creato un’azienda da un milione di euro di fatturato all’anno ed esporto in tutto il mondo: dal Nord America a Dubai, dal Qatar agli Emirati Arabi, da Hong Kong a Singapore e alla Corea del Sud".

Dove si trovano le piantagioni di caffé?

"Nelle fasce tropicali, io ho molti progetti con singoli produttori in Uganda".

Come avviene la selezione della materia prima?

"Il sapore che porto in tazza è un sapore esplosivo di aromi ma per arrivare a questo c’è un lungo passaggio. Dai vari fornitori mi faccio inviare una serie di campioni rappresentativi, io tosto il caffè, e lo assaggio alla cieca, con il metodo cupping, per non essere influenzato".

Come riconoscere un buon espresso?

"Un buon espresso deve avere un colore tendente alla nocciola e la crema spessa. Il sapore deve presentare note piacevoli: l’amarezza è inevitabile perché è data dalla caffeina".

Cos’è importante per ottenere una buona bevanda finale?

"Il consumatore è abituato in Italia a bere il caffè espresso e gli italiani sono dei buoni intenditori. In primis il caffè deve essere esente dal sentore di bruciato che spinge alla cattiva abitudine di aggiungere lo zucchero. La bevanda finale è il risultato di molteplici fattori".

È importante la manutenzione della macchina del caffè al bar?

"La pulizia della macchina è importantissima e bisogna fare lo spurgo tra un caffè e l’altro. Tra una tazzina e l’altra bisogna cioé fare scendere un po’ di acqua dalla macchinetta in modo da ripulirla".