Il Novello non si muove. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello della politica della casa dell’amministrazione comunale di Cesena, avviato con la Stu (Società di Trasformazione Urbana) presieduta dall’ex sindaco Edoardo Preger, si sta rivelando un flop di dimensioni colossali. Lo certifica la relazione semestrale al 30 giugno scorso che Fabrica Immobiliare, società per azioni per la gestione del risparmio alla quale fa capo il Fondo Novello, ha trasmesso ai soci: il Comune di Cesena che nel 2015 ha messo a disposizione il terreno dell’ex mercato ortofrutticolo (tra via Ravennate e via Cavalcavia) valutato 10.130.000 euro, e l’anno dopo aggiunse un immobile adiacente del valore di 45.000 euro; Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Sgr che nel 2015 versò 42,5 milioni e l’anno dopo altri 180.000 euro; Credito Cooperativo Romagnolo (già Banca di Cesena) che versò 500.000 euro.
Nel 2019 la Regione Emilia-Romagna erogò un contributo di due milioni di euro.
Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di 342 unità residenziali in edifici da tre a cinque piani da destinare ad alloggi sociali, 16 unità commerciali, 20 unità residenziali da destinare al libero mercato e un esercizio pubblico. Per gestire meglio lo sviluppo dell’operazione, l’intervento è poi stato suddiviso in tre unità minime di intervento. Nel 2023, a seguito degli aumenti dei costi del settore costruzioni che nel triennio precedente si aggirava sul 40%, il piano di lavoro è stato aggiornato, prevedendo la realizzazione solo delle unità 1 e 2 con la realizzazione di 221 unità residenziali da destinare ad alloggi sociali, 15 unità commerciali e un esercizio pubblico. Intanto, nel 2021, gli altri soci avevano rinunciato alla prosecuzione del programma, per cui dei cinque comparti previsti dal piano di riqualificazione urbana Novello ne è rimasto attivo solo uno.
Nel giugno 2020 erano iniziati i lavori relativi alle opere di urbanizzazione, ma poco dopo si bloccarono per cui Fabrica Immobiliare revocò l’incarico alle aziende coinvolte e nel giugno 2021 assegnò l’appalto per la prosecuzione dei lavori alla società Petas. A fine luglio 2021 i lavori ripresero, ma ci sono stati molti imprevisti con la bonifica bellica dell’area, la rimozione di sottoservizi che non erano stati considerati, il rinvenimento di 46 sepolture romane; in totale il ritardo accumulato è stato di nove mesi circa.
All’inizio del 2023 l’impresa Petas ha chiesto un adeguamento dei prezzi, è nato un contenzioso ed è stato rivisto il piano economico, ma nell’ottobre 2023 i lavori sono stati nuovamente sospesi e ha preso corpo un contenzioso che ha portato a scambi di diffide, richieste, contestazioni fino al 13 merzo 2024, quando i lavori sono ripresi. Il 20 giugno, però, c’è stata una nuova sospensione che dura tuttora. In totale al 30 giugno risultavano compiute lavorazione per poco più di un terzo del totale (34,2%).
In questi anni non sono mancate le dichiarazioni ottimistiche come quelle dell’ex sindaco Paolo Lucchi che a fine mandato disse che i primi alloggi sarebbero stati pronti nel giro di pochi mesi.
In tempi recenti sarebbero emersi anche problemi di progettazione dell’edificio, per cui è impossibile prevedere se e quando almeno la prima ‘unità minima’ del Novello sarà completata.