REDAZIONE CESENA

"Il problema è la carenza di autisti"

Il presidente di Start Romagna Sacchetti annuncia che a gennaio verranno assunti 15 conducenti

"Il problema è la carenza di autisti"

Roberto Sacchetti è il presidente di Start Romagna, società di trasporto pubblico della area romagnola

Roberto Sacchetti, presidente di Start Romagna, sono numerose le lamentele sui disservizi delle corse dei bus, quali sono i problemi principali?

"Innanzitutto voglio precisare che Start Romagna lavora assiduamente per contenere i disagi, però la situazione è complessa. Il problema maggiore riguarda la carenza di autisti. In Europa ne mancano circa 400mila e solo in Italia si parla di 7.000 carenze sopratutto concentrate nel Nord del paese. Anche noi in Romagna abbiamo registrato uscite volontarie di autisti, molti dei quali, originari del Sud, sono tornati nella loro terra".

A Cesena quanti sono i conducenti di autobus?

"Abbiamo 130 autisti che devono fare ben 1.100 corse giornaliere. In questo periodo dell’anno può capitare che ci siano delle assenze improvvise dovute ai malanni di stagione e in questi casi si fa fatica a sostituire gli autisti mancanti all’ultimo minuto. Il risultato è che saltano 30 o 40 corse al giorno".

Come pensate di fare?

"Chiuderemo il 2024 con un’entrata di 15 autisti in più in Romagna. Dal 6 gennaio dovremmo avere tre autisti in più a Cesena. Stiamo facendo reclutamento e abbiamo attivato un programma di corsi di formazione al termine dei quali sosteniamo anche i costi legati al conseguimento della patente necessaria. Il problema è che l’interesse per questo mestiere sta calando".

Perché la professione dell’autista è diventata poco appetibile?

"Una ragione è dovuta agli stipendi che negli ultimi anni, con l’inflazione che c’è stata, non hanno seguito il potere d’acquisto e sono rimasti bassi".

Qual è lo stipendio medio di un autista?

"La media della busta paga dello scorso ottobre ammonta a 1.600 euro di stipendio mensile, che si abbassa a 1.500 euro nei casi degli ultimi ingressi al lavoro. Ma crediamo che il problema non sia solo economico, c’è anche un modo diverso di concepire il lavoro. Dopo la pandemia le persone scelgono lavori che gli permettano di stare a casa il sabato e la domenica e non sono attratti da mansioni che prevedono turni. È un problema che non viviamo solo noi. Ci sono diverse aziende in cui si fanno lavori che si svolgono su turni che hanno difficoltà a reclutare personale".

Sono molte le proteste degli utenti che si lamentano delle corse saltate?

"Ci sono lamentele isolate. Come al solito chi è contento del servizio non dice niente e si alzano le voci di chi subisce un disservizio. Le corse possono saltare perché c’è un’assenza dell’ultimo minuto da parte di un autista o perché si rompe un mezzo. In questi casi non riusciamo a sostituire il servizio. La nostra priorità è quella di garantire prima di tutto le corse scolastiche e quelle dei pendolari lavoratori".

Ci sono problemi di sovraffollamento negli autobus?

"Gli autobus possono risultare sovraffollati perché i ragazzi vogliono stare tutti assieme e finiscono tutti nello stesso mezzo anche se ci sono più corse consecutive. Ma gli autobus non sono sovraccaricati rispetto alla capacità del mezzo, ma spesso sembrano pieni perché hanno l’80% dei posti in piedi e il 20% a sedere. Un altro problema che abbiamo rilevato è che capita che a bordo salgano ragazzini maleducati che fumano o insultano gli autisti. Per questo abbiamo provato a fare una campagna di sensibilizzazione".

a.s.