ERMANNO PASOLINI
Cronaca

Il presepe di Castelvecchio vince ancora: è la 25esima volta

Ventiquattresima vittoria per il presepe di Castelvecchio di Savignano al concorso indetto dal settimanale della diocesi di Rimini ’Il Ponte’,...

Ventiquattresima vittoria per il presepe di Castelvecchio di Savignano al concorso indetto dal settimanale della diocesi di Rimini ’Il Ponte’,...

Ventiquattresima vittoria per il presepe di Castelvecchio di Savignano al concorso indetto dal settimanale della diocesi di Rimini ’Il Ponte’,...

Ventiquattresima vittoria per il presepe di Castelvecchio di Savignano al concorso indetto dal settimanale della diocesi di Rimini ’Il Ponte’, cui appartengono i comuni di Sogliano al Rubicone, Borghi, Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli e Roncofreddo.

Ha ottenuto di nuovo il primo posto per la categoria "Presepi tradizionali", con 24 voti alla pari con quello della parrocchia di Scacciano in provincia di Rimini. Al secondo posto con 23 voti figurano i presepi della Pro Loco di Sogliano al Rubicone, della parrocchia Santa Maria Goretti di San Mauro Mare e della chiesa antica di Bordonchio in provincia di Rimini. Sono 25 anni che il settimanale della diocesi riminese ’Il Ponte’ organizza il concorso e per ben 24 anni ha vinto Castelvecchio.

Solo un anno ha sfiorato la vittoria, ottenendo però il secondo posto. Il presepe è stato chiuso domenica 14 gennaio. Un gruppo di parrocchiani volontari da anni allestisce presepi a tema, sempre con ripetuti consensi. Quest’anno lo hanno fatto, con le statue a grandezza naturale e ricostruiti i ruderi di un tempio romano, nel chiostro della chiesa di Santa Maria di Castelvecchio.

Dicono gli organizzatori: "La novità di quest’anno ha riguardato papa Francesco all’apertura della Porta Santa per il Giubileo 2025 con tema la Pace come il pontefice richiama in ogni discorso. Il nostro è un presepe tradizionale in stile napoletano, animato. La presenza delle rovine, vuole aiutarci a riflettere sul significato della vita e sulla venuta di Dio tra di noi. Le rovine ci ricordano il nostro desiderio di eternità. Nel nostro cuore vorremmo che ogni cosa fosse per sempre, ma la nostra natura umana ci condanna alla imperfezione, al peccato, alle cose che finiscono. C’è stato anche il censimento di Giuseppe e l’arrivo di Erode che dice ai Re Magi di avvisarlo quando lo avrebbero trovato. Cosa che, naturalmente, non avviene. Poi abbiamo rifatto la Natività e la grotta a dimensioni notevoli".

Ermanno Pasolini