
Il dottor Alessandro Stagno
Domani alle 17, a Palazzo del Capitano, Alessandro Stagno presenta la propria più recente raccolta poetica intitolata "Cotidie, un giorno dopo l’altro", edita dal Ponte Vecchio, all’interno della collana "Alma poesis. Poeti della Romagna contemporanea". L’incontro, promosso da Poesis aps, vede in dialogo con l’autore Loris Pasini. Stagno, medico-poeta nel 2022, ha prodotto una prima raccolta di poesie dal titolo "Emozioni (quello che non so dipingere)" e lo scorso anno "La clessidra" . Sempre nel 2024 Stagno, iscritto all’Amsi (Associazione medici scrittori italiani), ha vinto il premio "Poesia", nel nono concorso letterario dell’Ordine dei Medici di Forlì-Cesena. Laureato in Medicina a Bologna, Alessandro Stagno vive a Cesena dal 1978, dove ha percorso una brillante carriera professionale ospedaliera, svolta per oltre quarant’anni al Bufalini, ricoprendo gli incarichi di internista e infettivologo, in qualità di direttore presso i Dipartimenti di Medicina Interna e Malattie infettive. In questa opera, la terza che l’autore dà alle stampe, approfondisce temi legati alla complessità dell’esistenza, al trascorrere del tempo e alla consapevolezza della precarietà della vita. Sentimenti ed emozioni che il poeta affronta con sguardo autentico e partecipe, forte di un vissuto professionale e umano che lo ha visto medico attento e sensibile, prima ancora che poeta. Ora in pensione, Stagno riversa nella parola scritta l’esperienza di una vita dedicata alla cura, intesa non soltanto come pratica clinica, ma come atto profondo di vicinanza, ascolto e condivisione. Le sue liriche diventano così un luogo in cui il sapere scientifico e l’intuizione poetica si fondono, restituendo al lettore emozioni intense e riflessioni sottili sul valore del tempo, sull’imprevedibilità dell’esistenza e sulla bellezza, spesso nascosta, che si cela nei gesti più semplici e autentici. In Cotidie il quotidiano, lungi dall’essere banale, si fa spazio sacro di consapevolezza e tensione poetica, luogo in cui si rinnovano interrogativi, speranze e disincanti. L’autore si rivela anche attento osservatore e descrittore della natura: alberi, cielo, luna, fiori, mare, neve, pioggia… molto più che semplici elementi della natura, piuttosto compagni della nostra esistenza, presenze costanti che, nel loro eterno fluire, raccontano la storia del mondo e dell’anima e risvegliano i ricordi. Ognuno di essi parla un linguaggio profondo, talvolta aspro come l’Ogliastra della sua infanzia, empatico, capace di toccare corde intime e risvegliare memorie ed emozioni. Tutti questi elementi, così intimamente legati, formano il tessuto stesso della vita. Sono parte di un ciclo eterno che, con dolcezza e determinazione, accompagna ogni essere vivente verso la propria pienezza, verso il tramonto, non inteso come fine, ma come compimento, "nella consapevolezza quotidiana – come scrive l’editore Roberto Casalini nella presentazione - del consumarsi della giovinezza e della vita stessa".
Raffaella Candoli