
Una bolletta dell’energia (foto di repertorio)
Il costo delle bollette continua a rappresentare un serio problema per le famiglie cesenati che, dall’ingresso nel mercato libero delle utenze stanno facendo i conti con costi decisamente importanti, che per di più nel caso del gas risultano essere significativamente maggiori rispetto alla media nazionale. E pare che il peggio debba ancora arrivare.
I poco consolanti dati emergono da un’analisi di Facile.it, in base alla quale nella provincia di Forlì-Cesena nel 2024 le famiglie con un contratto di fornitura nel mercato libero a tariffa indicizzata hanno speso, in media, 798 euro per la bolletta della luce e 1.618 euro per quella del gas.
In relazione ai costi dell’energia elettrica siamo in linea con la media regionale (799 euro) e pure con quella nazionale (795). Meglio di noi fanno solo Bologna (775 euro) e Rimini (788), mentre le punte negative sono a Modena, con 816 euro. In ogni caso si tratta di una discrepanza di una ventina di euro all’anno, il che riduce le differenza a un margine piuttosto contenuto.
Non è invece così per quello che riguarda il gas. I 1.618 euro medi che fanno riferimento al nostro territorio sono in effetti significativamente superiori rispetto al dato nazionale, che si attesa a 1.339 euro: in questo caso la forbice è di 279 euro. Il riferimento regionale è invece in linea con quello del nostro territorio (1.613 euro).
Si confermano meno cari i territori provinciali di Bologna (1.558 euro) e Rimini (1.530). Vanno invece peggio Ferrara (1.702) e Modena (1.654).
Nel complesso, l’analisi ha messo in evidenza che, tra luce e gas, lo scorso anno gli emiliano-romagnoli hanno pagato, mediamente, 2.413 euro (2.416 euro nella provincia di Forlì-Cesena), vale a dire addirittura il 13% in più rispetto alla media nazionale.
Restando sul dato regionale, rispetto al 2023, a parità di consumi, la bolletta elettrica è stata più leggera del 5%, mentre quella del gas è aumentata del 4%. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio. Le prospettive del mercato, tra problemi di forniture e situazione internazionale di persistente instabilità, non sono affatto rosee.
"Guardando all’andamento degli indici – commentano infatti gli esperti di Facile.it - vediamo che già dal secondo semestre dello scorso anno i prezzi delle materie prime sono tornati a crescere e il 2025 è iniziato con valori allarmanti che, secondo le previsioni, potrebbero aumentare ulteriormente. Per questo motivo, oggi più che mai, chi si trova nel mercato libero deve fare attenzione alla scelta del fornitore giusto, azione fondamentale per evitare di spendere più del dovuto".
Al momento dunque, l’ingresso nel mercato libero per i cesenati ha rappresentato un nuovo aggravio in termini di costi che vanno a pesare sui bilanci familiari. Le incertezze legate al contesto attuale, di certo non rasserenano l’orizzonte.