LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Il corso di autodifesa delle donne: "Ci addestriamo contro le violenze"

Anche le assessore Labruzzo e Macrelli hanno presenziato alla prima serata con 50 partecipanti "I casi di aggressione sono aumentati e l’iniziative risponde a un bisogno molto avvertito".

Le partecipanti alla prima seduta del corso di autodifesa personale tenutosi lunedì sera alla scuola media Tito Maccio Plauto

Le partecipanti alla prima seduta del corso di autodifesa personale tenutosi lunedì sera alla scuola media Tito Maccio Plauto

Un corso di difesa personale rivolto alle donne pensato per contrastare l’aumento dei fenomeni di violenza e allo stesso tempo per aiutare l’universo femminile a cementificare percorsi di autostima, consapevolezza e ricostruzione del proprio io. Lunedì sera nell’aula magna della scuola media di via Tito Maccio Plauto si è svolta la prima lezione di ‘Donna in-difesa’, un corso gratuito caratterizzato da cinque appuntamenti e ideato dall’associazione ‘Crisalide’ di Ravenna insieme all’istruttore di krav-maga Alessandro Savini, e promosso dall’associazione ‘La Scacchiera di Onnon’ e dall’amministrazione comunale di Cesena.

"La nostra città – commenta l’assessora Carmelina Labruzzo – è caratterizzata da un forte attivismo associativo e da realtà del terzo settore sempre molto attente ai fenomeni che segnano la comunità e, più in generale, la società odierna. Per questo è necessario integrare ai percorsi educativi già in atto ulteriori azioni con l’obiettivo di sviluppare e diffondere la cultura del rispetto, della legalità e il contrasto alla violenza di genere. La prima lezione del corso ha visto la partecipazione di 50 donne, dai 10 anni in poi, a fronte di 150 richieste ricevute. È un chiaro segno dei tempi, che dobbiamo cogliere e analizzare".

"Siamo grate alle due associazioni - rimarca l’assssora Giorgia Macrelli –. Lunedì sera eravamo in tante, madri e figlie, amiche, sorelle, insieme coi nostri corpi, pronte a riprenderci uno spazio e un tipo di corporeità (quella combattente) che spesso ci viene negata dai costrutti culturali. Durante il corso sarà proprio il corpo ad essere veicolo di un nuovo paradigma di forza, contrapposta a quella oppressiva e violenta di chi esercita potere sull’altro. L’esperienza di questo percorso è partita in seguito alla continua emersione di casi di violenza di genere, che insieme al Centro donna, Centro Antiviolenza e alla Rete Antiviolenza tra Comuni, Prefettura e presidi socio-sanitari affrontiamo a livello strutturale attraverso azioni concrete di supporto e sensibilizzazione a più livelli. Crediamo nell’importanza di fare rete, costruendo quotidianamente una comunità attenta e attiva partendo dal lavoro culturale ed educativo con i giovani e tutta la cittadinanza".