REDAZIONE CESENA

"Il Comune mette a rischio l’attività della parrocchia"

Contenzioso tra la diocesi Cesena-Sarsina e amministrazione di Longiano sulla nuova costruzione di Budrio, interviene la minoranza con Venturi e Spada.

Contenzioso tra la diocesi Cesena-Sarsina e amministrazione di Longiano sulla nuova costruzione di Budrio, interviene la minoranza con Venturi e Spada.

Contenzioso tra la diocesi Cesena-Sarsina e amministrazione di Longiano sulla nuova costruzione di Budrio, interviene la minoranza con Venturi e Spada.

Battaglia legale tra la diocesi di Cesena-Sarsina e il Comune di Longiano. Il gruppo di minoranza ’Siamo Longiano’, nel consiglio comunale di fine ottobre, ha chiesto un aggiornamento sul ricorso al Tar, presentato l’1 agosto 2023 dalla diocesi contro il Comune.

Il ricorso riguarda il progetto per la costruzione, da parte della parrocchia di Budrio, guidata da don Filippo Cappelli, di un nuovo edificio di circa 650 metri quadri, sviluppato su due piani, con un salone polivalente e diverse aule per il catechismo.

Comune, parrocchia e diocesi hanno interloquito per diverso tempo, senza pervenire a una soluzione condivisa. Secondo i legali della parrocchia e della diocesi, in quanto opere di urbanizzazione secondaria, gli edifici di culto e le loro pertinenze non sottostanno alle norme che prevedono ulteriori oneri urbanistici.

Il Comune di Longiano ritiene invece che non vi siano i presupposti giuridici per l’esenzione dal contributo di costruzione, poiché non riscontra il requisito dell’apertura alla collettività indifferenziata. Posizione ribadita in consiglio comunale dal sindaco Mauro Graziano e dal responsabile dell’ufficio tecnico Mirco Menghetti. Dicono i consiglieri di minoranza Matteo Venturi e Lorenzo Spada: "Secondo l’amministrazione comunale il rilascio del permesso a costruire sarebbe condizionato solo al pagamento degli oneri urbanistici come per qualsiasi privato. Oneri, a nostro avviso, non dovuti in quanto la legislazione in materia afferma che per gli edifici di culto, ma anche per le loro pertinenze, quali canoniche e aule per il catechismo, il contributo di costruzione non va pagato perché si tratta di opere che non sono volte a soddisfare interessi di natura privatistica, ma funzionali a soddisfare bisogni della collettività. I tanti incontri aperti a tutti che spesso si svolgono, i gruppi scout, l’intensa attività caritativa, i centri estivi che accolgono ogni estate centinaia di bambini e ragazzi di ogni credo, fino al Motoclub, non evidenziano forse un fine pubblico e generale? Evidentemente il Comune considera la parrocchia alla stregua di un club privato dove si può accedere solo con una tessera".

Matteo Venturi e Lorenzo Spada continuano: "Con la sua posizione ideologica, l’amministrazione comunale mette a rischio il futuro di tutte queste opere indirizzate al bene dell’intera comunità, in quanto gli spazi attuali non risultano più ottimali per accogliere una popolazione in crescita e presto si dovranno sacrificare delle attività".

Ermanno Pasolini