
L’erroraccio di Bastoni che prima colpisce il palo e sulla ribattuta non centra la porta (Foto Liverani)
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CATANZARO (3-5-2): Pigliacelli, Brighenti, Scognamillo, Bonini (44’ st Antonini); Cassandro, Pagano, Petriccione, Pontisso (14’ st Coulibaly), Quagliata (44’ st Situm), Iemmello (37’st Biasci), La Mantia (14’ st Pittarello). A disp.: Gelmi, Ceresoli, Ilie, Sek, Brignola, D’Alessandro, Buso. All.: Caserta.
CESENA (3-5-2): Klinsmann; Pieraccini (9’ st Francesconi), Prestia, Mangraviti; Ciofi, Berti, Mendicino (31’ st Saric), Bastoni (24’ st Tavsan), Donnarumma (24’ st Celia), Shpendi (24’ st Antonucci), La Gumina. A disp.: Pisseri, Montalti, Piacentini, Valentini, Manetti, Coveri. All.: Mignani.
Arbitro: Galipò di Firenze.
Reti: 3’ pt Bonini, 10’ pt autorete di Pieraccini, 30’ pt autorete di Scognamillo, 38’ pt Iemmello, 21’ st Cassandro, 25’ st Antonucci.
Note: spettatori 8.514, 228 ospiti; ammoniti La Gumina, Brighenti, Donnarumma, Pigliacelli, Antonucci, Saric; angoli 4 a 1 per il Cesena; recupero 1’ e 5’.
Il Cesena non perdeva col Catanzaro da 40 anni, l’ha fatto ieri al termine di un match assurdo che ha palesemente messo in evidenza tutta la fragilità dei bianconeri in fase difensiva. A prescindere dall’autorete di Pieraccini, basti guardare il film degli altri 3 gol messi a segno dai giallorossi per capire quanto ci sia ancora da lavorare. A cominciare dalle mosse sul mercato. Non manca solo un attaccante per rimpiazzare il posto vuoto lasciato da Kargbo, ma pure un centrale di qualità.
Sul primo gol, da corner, Bonini colpisce di testa saltando in solitudine con Mangraviti disperatamente in ritardo, seguito dall’autorete in tuffo di Pieraccini. Il quale poi lascia almeno un metro a Iemmello, capocannoniere cadetto, libero di colpire sempre di testa (uno dei 14 gol del Catanzaro sui 29 segnati fino ad ora) nell’angolino alla destra di un disperato Klinsmann. Il quale, con almeno 3 interventi provvidenziali, ha limitato i danni. Il poker dei padroni di casa nasce, infine, da un’azione che deprime, impostata su rapido contropiede calabrese nato da un errore di Mangraviti a centrocampo, rapida fuga a sinistra di Quagliata (risultato in posizione regolare di un centimetro dopo il lungo check del Var), cross per Cassandro, liberissimo a destra di colpire, ancora in perfetta solitudine. Ma i problemi del Cesena non finiscono qui, basti pensare a come la squadra entra in campo, deconcentrata fino a finire già strabattuta dopo soli 10 minuti di gioco, già sotto di due gol.
Poi ci sta la reazione, l’urlo di Klinsmann tra i pochi a salvarsi con alcune parate importanti, la prova volitiva di Ciofi seppur in un ruolo non suo, almeno fino all’uscita di Pieraccini. Sono arrivati 2 pali colpiti dai bianconeri, uno clamoroso su botta di Bastoni, sulla ribattuta il centrocampista si mangia un gol clamoroso e l’altro scheggiato da Mangraviti. Bella anche la percussione di Antonucci su assist di Berti per il raddoppio romagnolo dopo l’autorete di Scognamillo per l’illusorio 2 a 1 al 30’. Troppo poco in un pomeriggio in cui si sono divertiti solo i calabresi e non certo i 200 volonterosi che si sono sorbiti duemila chilometri per assistere a tale scempio. Esordisce anche Saric, a un quarto d’ora dalla fine, col risultato già in frigo poteva ben poco. Resta il rammarico di averla gettata perché il Catanzaro rischia con Tavsan e Antonucci, anche se il miracolo lo compie ancora Klinsmann su Pagano a tempo scaduto.
Daniele Zandoli