RAFFAELLA CANDOLI
Cronaca

I suoni delle conchiglie diventano opere d’arte

Inaugura oggi alla chiesa di Santa Cristina la mostra di Maeda Kamari. A introdurre l’artista giapponese sarà la giovane architetto Andrea Pompili

di Raffaella Candoli

L’intima atmosfera della piccola chiesa di Santa Cristina ospita oggi alle 17.30, l’inaugurazione della mostra dell’artista giapponese Maeda Kamari, "Conchiglie sonore", dedicata ad un nucleo di opere inedite, su carta, realizzate appositamente per l’esposizione nel gioiello architettonico cesenate progettato da Valadier. Il vernissage sarà caratterizzato da una performance calligrafica dal vivo dell’artista, secondo le emozioni suscitate dal suono delle musiche eseguite dall’organista sua conterranea Megumi Horie, allieva del Conservatorio "Bruno Maderna". Ad introdurre l’evento sarà la giovane curatrice architetta Andrea Pompili che ha conosciuto l’artista nell’ambito di un soggiorno a Tokyo. "Maeda Kamari – spiega Andrea – è un artista ‘Shodo’ l’arte giapponese della scrittura. Si tratta della pratica di un’arte affascinante: mediante l’azione del pennello, intinto nell’inchiostro nero, su carta bianca, l’artista calligrafo converte la sua energia vitale (il qiKi) in ‘segno’: veloce o lento, sottile o spesso. Ogni segno si lega al successivo e al precedente in una vera e propria rappresentazione dell’idea, fatta di infinite relazioni".

Il titolo della mostra che fa riferimento al ‘suono’ delle conchiglie è una suggestione immaginifica: quando accostiamo una conchiglia all’orecchio ci piace credere di udire il rumore del mare; l’opera dell’artista Kamari è la trasposizione iconografica di un suono, mediata dalla sua sensibilità artistica". "Io – dice l’organista Horie -, eseguirò alcuni brani popolari giapponesi con l’organo a baule portato dal Conservatorio, e alcune composizioni di Frescobaldi e Bach, mentre Kamari convoglierà le sue emozioni, attraverso il pennello, sulla carta". Le tavole che l’artista esporrà sono 22, ognuna di una dimensione pari al doppio quadrato alchemico: 140 x 70 centimetri, e suddivise in due sezioni: 16 allestite dall’architetto Augusto Pompili in santa Cristina, e sei nello showroom di Interior Design Il Vicolo, in via Chiaramonti. È stata proprio l’architettura del "piccolo Pantheon" a suggerire i ritmi perfetti: alle 16 colonne binate sono stati appesi, in ostensione, come stendardi, altrettanti dipinti di Kamari. Completano l’allestimento otto grandi piatti ceramici istoriati dall’artista. Il tutto nell’ambito del progetto "Calligraphie" legato alla rivista trimestrale di Arte & Letteratura Graphie, diretta dall’architetta Marisa Zattini. L’architetta Andrea Pompili, 32 anni, dopo varie esperienze negli Usa, e in ambito cinematografico come scenografa e come assistente alla cattedra di Marco Muller in Svizzera, nel 2018 si è trasferita a Tokyo per lavorare presso lo studio di architettura Sou Fujimoto e successivamente presso lo studio associato Kengo Kuma. La mostra è visitabile fino al 26 giugno: mercoledì, venerdì, domenica dalle 16.30-19.30. Sabato 10-12.30 e 16.30-19.30.