
Gli Almamegretta con al centro il leader Raiz
Trent’anni di un disco che ha cambiato il modo di fare musica in Italia. Sabato sera sul palco del Vidia Club arrivano gli Almamegretta, che chiudono il tour dedicato all’album ‘Sanacore’. Pubblicato nel 1995 il disco mescolava sperimentazione e tradizione, elettronica ed echi acustici, reggae, dub e musica popolare napoletana. Sanacore, inoltre, è stato premiato con la targa Tenco come miglior album in dialetto. In scena la band è guidata dal cantante e leader Gennaro Della Volpe, conosciuto come Raiz e noto attore della celebre serie Rai ‘Mare fuori’. I biglietti per il concerto sono disponibili in prevendita sui siti di Dice, Vivaticket e Mc2live.
Raiz, com’è andato il tour?
"Tutto benissimo, anche ben oltre le nostre aspettative per quando riguarda l’affluenza. L’atmosfera dei club, poi, è quella giusta per noi: il pubblico ci regala le vibrazioni giuste e la nostra musica in questi spazi risuona nel modo giusto".
Suonerete tutto ‘Sanacore’?
"Sì, ma ci sarà spazio anche per altri nostri brani. Abbiamo scelto i pezzi del nostro catalogo più affini al sound delle canzoni di Sanacore. Per l’occasione abbiamo riarrangiato qualche brano, sarà un concerto speciale".
Che ricordi ha dell’epoca?
"Eravamo dei giovani ragazzi ingenui, che non sapevano se sarebbero riusciti a fare i musicisti nella vita. Di sicuro non ci aspettavamo di riproporre questo disco dopo trent’anni. In quel periodo registrammo sull’isola di Procida, che era un po’ la nostra Giamaica. Era un mondo molto diverso…".
Cioè?
"All’epoca sapevi solo dopo sei mesi se la tua musica aveva avuto successo o meno. Si aveva, cioè, il tempo di far arrivare alle persone il messaggio di un disco, o, nel peggiore dei casi, di cambiare il tiro. Oggi appena carichi musica online hai già un verdetto: è come se qualcuno ti interrompesse mentre parli. Così è difficile creare qualcosa di duraturo".
A quale pezzo del disco è più legato?
"Direi ‘Pe’ dint’ ‘e viche addò nun trase ‘o mare’, il cui testo è del bravissimo autore e poeta napoletano Salvatore Palomba. Mi piace l’idea che in un disco così internazionale ci sia uno spazio per la nostra Napoli. Aggiungo anche ‘Se stuta ‘o ffuoco’, che abbiamo riarrangiato".
Dopo il successo di Mare fuori e di altri suoi film, oggi si sente più attore o musicista?
"Devo dire – in realtà – che ho sempre sognato di fare l’attore. Ho avuto tanto successo grazie alla musica, ma non ho mai smesso di credere in questa possibilità. La prima notorietà come attore l’ho raggiunta grazie al mio ruolo in ‘Ammore e Malavita’ dei Manetti Bros. Tra i miei prossimi progetti ci sono una fiction e un film spin-off di Mare fuori, ambientato tra la prima e la seconda stagione. Quindi direi che mi sento più attore, anche se dopo l’estate gli Almamegretta torneranno in pista".