di Giacomo Mascellani
I pescherecci di Cesenatico tornano al lavoro domani. Questa sera le imbarcazioni che utilizzano la tecnica a strascico scalderanno i motori e a mezzanotte inizieranno a prendere il largo, per rifornire già lunedì mattina il Mercato ittico comunale e la sua filiera di grossisti, commercianti e ristoratori.
Il decreto del fermo pesca obbligatorio 2023 stabiliva che in Adriatico, nel tratto da Trieste ad Ancona, le barche dovevano rimanere in porto dal 29 luglio fino all’11 settembre per garantire il ripopolamento delle specie ittiche. Quest’anno il fermo è durato 43 giorni, ricalcando le direttive dello scorso anno, in base ad un accordo con le organizzazioni di rappresentanza delle marinerie e degli armatori Agci Agrital, Confcooperative Federcoopesca, Lega Coop Agroalimentare e Feder pesca, d’intesa con le rappresentanze sindacali dei marittimi Fai-Cisl, Flai-Cgil e UilPesca.
A Cesenatico le barche più grosse che utilizzano la tecnica a volante per la pesca del pesce azzurro di stanza nel porto sono tre: Giomada, Nonno Lugaro e Nuova Madonna delle Grazie. Queste imbarcazioni sono invece rimaste ferme tutto il mese di agosto e hanno potuto iniziare l’attività nei giorni scorsi, soprattutto per la pesca di alici e sarde. I 25 pescherecci a strascico che riprenderanno il mare lunedì, andranno a pescare pesce più pregiato, come triglie, seppioline, canocchie, sogliole, moletti, mazzole, gamberi e altre varietà. Dopo il fermo biologico è confermato il fermo tecnico, con i pescherecci che sino a novembre lavoreranno solo 3 o 4 giorni a settimana (senza superare il tetto delle 60 ore lavorative).
Mario Drudi, direttore della Cooperativa Casa del Pescatore è fiducioso: "L’auspicio è che le quotazioni siano buone, anche perchè in luglio, quando è entrato in vigore il fermo, i prezzi delle specie ittiche avevano quotazioni medio alte. Ovviamente dipenderà da tanti fattori, ma vogliamo essere positivi. Stiamo seguendo con attenzione anche il rincaro del gasolio, perchè in agosto il prezzo è salito, pur rimanendo invariato quello del petrolio, e noi dobbiamo monitorare tutto con grande attenzione, perchè non c’è più il credito di imposta".
Va ricordato che durante il mese e mezzo di fermo biologico, la fornitura di pesce fresco è stata garantita dai 15 barchini che pescano nelle acque vicino alla costa con sistemi ed attrezzi non invasivi, così come hanno continuato a lavorare i marinai imbarcati sulle 15 cozzare e le 10 vongolare di Cesenatico. Inoltre dal sud delle Marche sino a metà agosto una parte del pescato è arrivata anche al Mercato ittico di Cesenatico.