
di Gabriele Papi
Quando c’era la ‘roda di burdèl’, la ruota dei trovatelli. Neonati lasciati alla pubblica carità: o per la disperata miseria delle madri, o perché figli innocenti di amori illegittimi e deprecabili. Nel gennaio del 1860 la Congregazione della Carità di Cesena ordinava che ai trovatelli accolti nella casa degli esposti non fossero più imposti cognomi d’ufficio: Casadei, Venturi, Lucchi, Daltri. Ma altri cognomi, scelti ad esempio dal nome degli alberi o dei minerali, ‘al fine di levare ai trovatelli l’infamia’, cioè la loro origine sconosciuta. Lo annotava nei suoi diari manoscritti, custoditi nella nostra biblioteca, il canonico Gioacchino Sassi. Nota interessante, che racconta la lontana origine di vari cognomi oggi familiari nella nostra terra terra, e non solo. Casadei , o Casadio: significa "casa di Dio", vale anche per Cadeo cognome più lombardo. Venturi: da ventura, cioè sorte, caso. Daltri, di altri: lo dice la parola stessa. Lucchi da Luca, venerato apostolo evangelista e medico caritatevole.
In altre parti d’Italia fioccavano altri cognomi coniati d’ufficio: Esposito, cioè esposto. Trovato, trovatello, Proietti, dal participio latino ‘proiectus’, gettato. Ed altri. La ruota dei trovatelli della città di ieri era nella via detta degli Esposti: poi rinominata via Dandini. Non l’attuale Corte Dandini, ma la via omonima, che c’è ancora nel cuore del centro storico e che da via Strinati fa ritornare verso Corso Garibaldi: alla metà di via Dandini ecco il vicolo cieco tuttora denominato vicolo Madonna del Parto.
Era lì la ‘roda di burdèl’, ruota con asse girevole in cui veniva deposto il fagottino con l’infante abbandonato, con sopra una campanella per avvertire. Era d’uso lasciare, visto che tante persone non sapevano scrivere, una medaglietta spezzata a metà: pegno e prova per un eventuale riscatto. Neonati e neonate (in genere più femmine che maschi) sarebbero stati allevati nell’antica ‘casa degli esposti’, allattati da balie a pagamento. La mortalità infantile era alta. Per i ‘burdèl’ e le ‘burdèlè’ che riuscivano grazie solo alla loro tempra a tenere botta, l’infanzia sarebbe durata ben poco: le bambine affidate a famiglie come sguattere, i bambini a dodici anni avviati a fare i garzoni. La piaga sociale dell’abbondono dei neonati (ancora oggi non estinta nelle grandi città) è stata grave faccenda europea, non solo del terzo mondo. E ha anche originato romanzi magistrali come l’ottocentesco ‘Oliver Twist’, di Charles Dickens , trama poi ripresa in grandi film recenti.
Scopo della buona cultura, diversamente dall’intrattenimento, non è compiacere ma sollevare problemi e, nel caso, ferire le nostre coscienze. Infine, le cronache locali non sono solo finestra sul cortile di casa, ma sul mondo. Anche cognomi eleganti possono avere origini trovatelle. Umberto Eco, incisivo intellettuale italiano, recentemente scomparso, scrisse sul suo cognome di famiglia anticamente imposto a un trovatello (Eco viene da ‘Ex Coelis Oblato’ , dal cielo donato): ‘ se l’impiegato all’anagrafe anziché un latinista fosse stata persona malvagia, mi sarei potuto chiamare Ficarotta’. Ironia, vaccino anti- grettezza ed egoismi.