Il loro nome è Cau (Centri di Assistenza e Urgenza), una sorta di Pronto Soccorso per codici verdi e bianchi, con medici della guardia medica, radiologi infermieri e strumenti per l’esame. Uno di essi ha già ha aperto a Cervia e Ausl Romagna ha definito il progetto che prevede di fare avviare entro fine anno nove Cau, fra cui Bagno di Romagna, Mercato Saraceno e Cesenatico e altri 12 tra il 2024 e il 2025,fra i quali figurano i centri di assistenza e urgenza di Cesena e Savignano.
L’obiettivo principale di questa rivoluzione dei servizi, ha spiegato il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori, è quello di ridurre gli accesi in ospedale quando l’ospedale non è necessario. Si troveranno in molti casi fuori dai contesti ospedalieri, ma non a Mercato Saraceno e a Bagno di Romagna dove sorgeranno nei complessi degli ospedali Cappelli e Angioloni.
Nei due comuni della Valle del Savio cresce l’attesa per i nuovi centri di assistenza e urgenza e i sindaci confidano che possano fornire una copertura di servizi sanitari adeguati. "Entro l’anno - spiega la sindaca di Mercato Saraceno Monica Rossi - si partirà con progetti parziali che entreranno a regime nel 2024 con la sede del ca all’ospedale Cappelli. Credo che per il nostro territorio mercatese ci saranno vantaggi ed a mio avviso è corretto provare a sopperire alla carenza di medici riconvertendo quelli impiegati nella guardia medica, che nel 90% dei casi forniscono ora soltanto risposte telefoniche all’utenza e nelle strutture non possono effettuare le visite, per cui sono forse un po’ sottoutilizzati. Verranno affiancati dagli infermieri e sarà potenziato il 118. Su queste basi ritengo che la nuova organizzazione possa venire incontro alle esigenze dei cittadini per quel che riguarda i codici a bassa complessità"
"A Mercato Saraceno – prosegue la sindaca Rossi - è operativo attualmente un medico di guardia presso l’ospedale Cappelli a cui fanno capo anche le nostre numerose frazioni sul territorio. In altri comuni qualche protesta potrà nascere laddove i medici di guardia di paesi che li hanno in dotazione, venendo riconvertiti nei Cau, non potranno più essere presenti sul loro territorio".
Anche a Bagno di Romagna il Cau verrà istituito nell’ospedale Angioloni a San Piero in Bagno. "Il probema di fondo da fronteggiare - spiega il sindaco Marco Baccini - è che ci sono sempre meno medici e risultano in diminuzione costante anche quelli che dalla pianura danno la disponibilità ad andare ad operare nei territori collinari e montani. Questa riorganizzazione prova a ottimizzare le risorse a disposizione destinando medici della guardia medica e infermieri alla gestione delle urgenze a bassa complessità"
Le prime proteste si sono levate ad Alfero, frazione di Verghereto, dove ilmedico della guardia medica verrà riconvertito nel Cau di Bagno di Romagna. "I cittadini debbono capire che sicambia per usare al meglio le risorse", commenta il sindaco Baccini.
Andrea Alessandrini