
di Gilberto Mosconi
Ha preso il ‘volo’ nel corso del 2020, nel podere Poggio La Croce (quota circa 1000 metri sul livello del mare) a Falera di Balze , un allevamento professionale per uccelli rapaci, il primo realizzato nel territorio dell’Alto Savio. La struttura è nata per iniziativa della Società agricola s.s. ‘Abbazia Laurana’ con sede a Verghereto. Una società costituita da Maurizio Righi e Stefania Bevilacqua che una crudele malattia ha portato via in pochissimo tempo a fine 2019, quando insieme stavano attivando la struttura per l’allevamento di rapaci.
Maurizio Righi, come è nata l’idea?
"Negli anni scorsi, nella zona di Padova, ho cominciato a frequentare l’Associazione sportiva di falconeria ‘Alantìca’. Poi ho seguito dei corsi e dopo aver superato gli esami ho preso i relativi titoli. Ora sono istruttore nazionale di falconeria sportiva".
Dal Padovano, perché la scelta è caduta sull’alto Appennino cesenate?
"Queste zone le conoscevo, da motociclista ho girato quasi tutta Italia. Inoltre ero venuto a conoscenza che nei pressi di Falera c’era un podere in vendita. Dopo averlo visto ci è sembrato subito adatto per il nostro progetto".
Finora cosa avete realizzato nel podere Poggio La Croce? "Al momento due falconiere, una specie di batteria in legno con all’interno 10 box ciascuna. Abbiamo un progetto, già approvato, che prevede la costruzione di altre tre falconiere". Quali uccelli rapaci vi sono finora nelle vostre due falconiere?
"Abbiamo degli astori di provenienza del nord Europa e anche siberiana, alcune coppie di falco pellegrino, diverse specie di poiane, una coppia riproduttiva di falco della regina che è parecchio raro, oltre ad alcuni gufi. In seguito vi saranno anche alcune aquile".
Avete già avuto qualche nastro rosa o azzurro?
"Ancora no, abbiamo cominciato da poco, ma ora nelle incubatrici abbiamo già alcune uova di falco pellegrino e di poiana coda rossa".
In quali cieli voleranno i vostri rapaci?
"Ora abbiamo clienti in Italia. In seguito li avremo anche all’estero tra cui nei Paesi arabi, da cui nel XIII secolo la falconeria è ‘volata’ in Europa. I nostri clienti sono i più disparati. Infatti ci può essere il cacciatore che vuole un astore o un falco da utilizzare per cacciare altri volatili, oltre all’amante delle attività sportive che richiede un volatile particolarmente veloce da addestrare per le gare".