Due genitori che lottano per i figli. Sono uniti nel dolore e nella rabbia e ognuno di loro combatte la propria battaglia contro "una giustizia che non li rispetta". Questo accomuna Marisa Degli Angeli, la mamma di Cristina Golinucci scomparsa a Cesena 32 anni fa e mai più ritrovata, e Massimiliano Ferrerio, padre di Davide, il ragazzo di 20 anni finito in coma per un brutale pestaggio avvenuto due anni fa. E questo filo invisibile che lega i genitori dei due ragazzi è quello che ha fatto scattare il desiderio di unirsi per combattere.
Così Massimiliano Ferrerio ha contattato l’avvocata Barbara Iannuccelli per poter contribuire anche lui, con la propria firma, e per opporsi all’archiviazione chiesta dal pubblico ministero sulla vicenda della scomparsa di Cristina. "La giustizia non ci rispetta – ha detto Massimiliano Ferrerio – mio figlio è stato pestato brutalmente la sera dell’11 agosto del 2022 a Crotone a seguito di uno scambio di persona. Davide è un ragazzo di 20 anni in stato vegetativo da due anni. Dopo quello che è successo a mio figlio ci aspettiamo una risposta dallo stato che ancora non è arrivata: ci aspettiamo una condanna giusta. Ho letto le pagine sul Resto del Carlino della raccolta firme per ’non archiviare il caso della scomparsa di Cristina Golinucci’ e mi sono messo nei panni di quella povera madre che sta cercando il corpo di sua figlia da 32 anni. Mi sono sentito di dare un piccolo aiuto con la mia firma e cercando di sensibilizzare le coscienze dormienti. Per questo facciamo un appello a tutti perché aiutino questa madre nella sua battaglia con la giustizia".
"Abbiamo promosso questa iniziativa di raccolta firme – ha detto l’avvocata Barbara Iannuccelli che sostiene Marisa Degli Angeli – perché l’omicidio di una ragazza non è un problema soltanto della famiglia, ma è una cosa che riguarda tutti. Sono molto contenta che un papà che sta vivendo questa tragedia, leggendo la storia di Marisa, abbia deciso di unirsi a noi per dire ’no all’archiviazione’". Continua la lotta di mamma Marisa che ha già raccolto 24mila firme per chiedere che non si proceda all’archiviazione delle indagini sulla scomparsa di Cristina Golinucci. É possibile firmare online e aderire alla petizione accedendo alla piattaforma change.org. per aiutare mamma Marisa ad impedire che la vicenda venga chiusa ancora una volta con l’archiviazione del caso.
Il dramma di Cristina Golinucci è iniziato il 1° settembre del 1992, quando la giovane 21enne sparì nel nulla dopo essere uscita di casa per recarsi al Convento dei Frati Cappuccini. Lì doveva incontrare il suo padre spirituale, Frate Lino, ma a quell’incontro non si è mai presentata. "Anche se il giudice disporrà nuovamente l’archiviazione del procedimento – ha dichiarato Marisa Degli Angeli – io e i miei legali andremo avanti per scoprire la verità. Perché la verità non si può negare ad una mamma. La famiglia di Cristina Golinucci chiede che siano approfondite tutte le piste sul femminicidio, a partire dalla figura controversa di Emanuel Boke, l’uomo di colore che all’epoca frequentava il convento e che confessò di averla uccisa per poi ritrattare.
L’associazione Penelope preme che Boke venga rintracciato e interrogato. "Abbiamo il suo dna e le sue impronte digitali – spiega l’avvocata Iannuccelli – ed è emerso che questa persona, anche se con altro nome, è ricercata in Francia dal 2017 per reati di natura sessuale".