Giovani musicisti in autogestione. Riparte la stagione della Oyo

La Our Youth Orchestra, formata tre anni fa, è composta da una ventina di membri senza direttore

Giovani musicisti in autogestione. Riparte la stagione della Oyo

Giovani musicisti in autogestione. Riparte la stagione della Oyo

Giovani in autogestione, non siamo a scuola bensì in un’orchestra sinfonica. Riparte la stagione concertistica della Oyo, acronimo di Our Youth Orchestra: compagine musicale nata a Cesena tre anni fa, composta da una ventina di membri tra i 20 e i 30 anni, che suonano per crescere insieme e che hanno in comune lo studio al Conservatorio ‘Maderna-Lettimi’. "Siamo un’orchestra democratica, completamente autogestita, senza un direttore d’orchestra, e portiamo avanti le nostre iniziative e idee artistiche — spiega uno dei fondatori, il violinista Umberto Frisoni —. A volte suoniamo con organico grande, a volte con gruppi da camera. Noi stessi decidiamo il programma e il format del concerto, occupandoci anche di tutto il resto, tra cui i finanziamenti per realizzare i progetti". Si potrà ascoltare questi giovani talenti sabato e domenica, alle 19, alla Galleria Ex Pescheria. Sabato in occasione dell’apertura della mostra di arte visiva ‘Spazio dei mille spazi’ di Maria Sky si esibiranno in un piccolo programma di musica moderna per gli strumenti d’archi, tra cui la ‘Serenata per un satellite’ di Bruno Maderna e sei deliziosi piccoli duetti per violino del compositore forlivese Giuseppe Cangini. Il giorno dopo è la volta della prova generale aperta del concerto che Oyo terrà al festival di musica contemporanea ‘Forfest’ a Kromeriz, in Repubblica Ceca, i primi di luglio (prenotazioni whatsapp cell. 329.3019315, ingresso a offerta libera). Per l’occasione ha commissionato due brani ex novo a compositori contemporanei, pure loro ex allievi del Conservatorio: Antonio Gioia (‘Chiaroscuro’) e Stefano Benvenuti (‘Meat Ticket’). "Il nostro intento non è solo quello di far fare esperienza ai giovani musicisti ma anche far conoscere i giovani compositori che faticano a trovare spazio nel nostro paese, al contrario di quanto avviene all’estero — prosegue —. Tanta musica contemporanea è molto bella, ma non siamo abituati ad ascoltarla, in quanto non sempre è semplice e immediata: c’è infatti una tale varietà di linguaggio che quasi non la si capisce. Anche in Conservatorio mancano corsi ad hoc. E spesso ci si trova costretti a rigettarla perché non la si conosce". Di particolare originalità, e successo, è stata la lezione-concerto che l’Our Youth Orchestra ha tenuto lo scorso anno sotto la volta stellata del Planetario di Ravenna. Oyo si appoggia all’associazione Mask Aps e opera grazie a Bcc Romagna, Tecnolog, Cam Consulting Srl ed Eliseo ArtLab, dove svolge le prove.

Francesca Siroli