LUCIA CASELLI
Cronaca

"Frutti copiosi, l’autunno è stato generoso"

Gli operatori sono soddisfatti: "Bene castagne, marroni, cachi e kivi. In estate infatti ha piovuto poco, non si sono visti insetti"

di Lucia Caselli

Sorbe, giuggiole, mele cotogne, bacche di rosa canina, castagne. L’autunno non si riflette solo nelle foglie che si ingialliscono prima di cadere, ma anche nella maturazione dei frutti, alcuni selvatici e dimenticati, che portano in sé i colori della stagione in corso: arancione, ocra, marrone, rosso e giallo. Quest’anno il raccolto, a sentire chi lo ha vissuto, è stato generoso su molti fronti e gli insetti dannosi sembrano scomparsi. "Questa è un’annata buona per la raccolta dei frutti autunnali perché è piovuto poco in estate – spiega Ombretta Farneti dell’Agriturismo Mulino d’Ortano di Linaro –, lo stesso vale per funghi e tartufo. Chi è appassionato come me si è divertito parecchio soprattutto a trovare i porcini e le balute. Nel bosco alcune settimane fa sono riuscita a trovare anche gli ovuli, funghi molto rari nella nostra zona. Adesso siamo in pieno periodo per scovare il tartufo bianco, indicativamente dal 20 settembre al 20 gennaio, e i miei cani mi stanno regalando grandi emozioni".

È terminata da poco anche la raccolta delle castagne, o meglio marroni, che trovano casa tra San Piero in Bagno, Selvapiana, Alfero e più in basso nella zona di Pieve di Rivoschio, conosciuta per il marrone dolce. Qui Ettore Greppi e Liana Greggio ogni anno continuano la tradizione che si tramanda da generazioni e ne raccolgono decine di quintali. "La raccolta appena terminata è stata inaspettata", dichiarano entusiasti. "È andata molto meglio dell’anno passato e fortunatamente non si è vista traccia della temuta vespa cinese (insetto che ha infettato le piante una decina di anni fa e che viene combattuto in maniera biologica attraverso i lanci dell’insetto antagonista, ndr)". La famiglia Greppi ha raccolto all’incirca 15 quintali di marroni e ne ha venduti 10. "Quelli che ci rimangono – raccontano – li abbiamo messi a bagno e stesi al sole in attesa che si asciughino. Un trattamento che permette di conservarli bene per diversi mesi". Nella nostra terra non mancano nemmeno i cachi. A parlarne è Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini: "La produzione è stata buona, ma quest’anno siamo scarsi come pezzatura molto probabilmente dovuta alle poche piogge estive. Anche i kiwi, che coltivo nella mia azienda agricola tra Montiano, Macerone e il riminese, hanno dato un buon riscontro, pari a un 10-15% in più, così come le olive, anche se c’è stata una resa minore di olio a causa dell’acqua che è caduta tra settembre e ottobre. Almeno però, la siccità estiva ci ha salvato dalla mosca olearia".