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Frate Ramiro Acosta dalla Colombia in Romagna

Il francescano è arrivato a Savignano per dare una mano alle parrocchie durante le festività: "Mai stato qui, ma conosco la storia del Rubicone".

Frate Ramiro Acosta

Frate Ramiro Acosta

Dalla Colombia a Savignano sul Rubicone. Ramiro Acosta, frate francescano, 47 anni, di San Pedro Sucre dai Caraibi in Colombia, è arrivato a Savignano in aiuto alle varie parrocchie nel periodo delle feste.

Era mai stato a Savignano o in Romagna?

"No. Conosco fin da bambino la storia del fiume Rubicone che passa da Savignano, quello di Giulio Cesare e del suo ’Alea iacta est’. Poi conoscevo la zona tramite il racconto dei miei confratelli frati. Da un anno e mezzo studio a Roma la storia della chiesa e quando mi hanno detto dalla Colombia che sarei stato mandato a Roma il primo pensiero è stato il Rubicone perchè credevo che passasse vicino a Roma".

Quando ha deciso di diventare frate?

"A 16 anni ero fidanzato con una ragazza che poi andò in una città lontana dalla mia. Ero molto triste e mi buttai a leggere libri e mia mamma Maria mi diede il libro della storia di San Francesco d’Assisi. All’inizio mi sembrava un testo noioso. Poi invece mi ha colpito e affascinato la storia di questo santo e più volte leggendo ho pianto. Poi ho deciso di seguire il suo esempio e piano piano sono entrato in contatto con i francescani della Colombia e sono arrivato in seminario".

La mamma come ha reagito alla sua vocazione?

"E’ stata più felice di me e lo è ancora oggi che vive sempre nel paese. Siamo quattro fratelli, io sono il più piccolo e sono tutti felici della mia scelta, tutti cattolici".

Quando ha detto la prima messa?

"L’8 dicembre 2007 a San Pedro il mio paese, dopo l’ordinazione del 2 dicembre. Ho scelto l’8 dicembre perchè ho consarato la mia vocazione alla Madonna".

Qual è la cosa che l’ha impressionata di più di San Francesco?

"Fra tutte le sue belle cose, la sua umanità e la sua debolezza perchè aveva capito le parole di San Paolo: ’Quando sono debole, sono forte’. Poi la sua umiltà".

Perchè oggi ci sono sempre meno vocazioni?

"Secondo me la radice di tutto si trova dentro le famiglie che hanno perso la conoscenza della importanza di Dio. Perciò i ragazzi crescono senza conoscere Dio, senza amare la fede. Il mondo adesso è diventato schiavo della nuova tecnologia che per i giovani è una nuova religione. Tutto il contrario di San Francesco d’Assisi. Adesso i giovani vogliono essere conosciuti, famosi e non riconoscono la propria umanità".

Com’è la situazione in Colombia?

"E’ un paese di maggioranza cattolica, ma piano piano è arrivato un ateismo pratico e anche da noi i giovani vanno sempre meno in chiesa".

Ermanno Pasolini