Cesena, 23 maggio 2022 - Nel giorno della Nove Colli, la mitica granfondo di ciclismo che si disputa sulle colline romagnole, con partenza dal porto canale di Cesenatico e arrivo in viale Carducci davanti alla colonia Agip, sul lungomare sempre a Cesenatico, ieri si sono verificati purtroppo anche degli incidenti.
L’episodio più grave riguarda un ciclista di 58 anni residente a Castrocaro, Franco Del Ciondolo, il quale ieri mattina è morto sulla salita a Pieve di Rivoschio, uno dei tratti più impegnativi del percorso, a causa di un malore. Stando alle prime ricostruzioni dell’accaduto, l’uomo è stato stroncato da un infarto che non gli ha dato scampo.
L’allarme è stato lanciato subito dai passanti, alcuni lo hanno soccorso e sul posto è arrivato l’elicottero del 118 con a bordo un medico e gli infermieri, che ha trasportato il 58enne all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena. Tuttavia a nulla sono valsi gli sforzi di rianimarlo, così, dopo una lunga serie di tentativi effettuati per far ripartire il battito cardiaco, anche con l’utilizzo del defibrillatore, al medico non è rimasto altro che decretare la morte del 58enne. Fabio era un appassionato di ciclismo che voleva correre la Nove Colli e si stava divertendo. Purtroppo per lui e la sua famiglia, questa domenica di festa si è trasformata in un dramma senza ritorno.
Il Comitato organizzativo della Nove Colli ha espresso il più sentito cordoglio per la morte di Del Ciondolo, con tutti gli organizzatori ed i volontari che in una nota hanno manifestato un segnale importante: "Siamo vicini alla famiglia di Franco in queste ore di grande dolore". Sull’episodio è intervenuto anche il dottor Vladimiro Giovannini, responsabile sanitario della corsa: "Nonostante ogni partecipante alla gara debba presentare un certificato di idoneità agonistica, purtroppo queste tragiche fatalità possono accadere".
Con il ritorno della Nove Colli nella sua data naturale, la penultima domenica di maggio, si è tornato a correre con temperature più alte, e questo ha sfiancato parecchio gli amatori ed i semplici appassionati impegnati ad arrampicarsi sulle salite dell’entroterra romagnolo. Lungo il percorso ci sono state anche delle cadute, in punti dove le distrazioni e anche un piccolo errore si pagano cari, e dove in alcuni casi le strade sono caratterizzate da un asfalto non sempre in perfette condizioni. La prima caduta con conseguenze serie si è verificata dopo appena venti chilometri di corsa e un partecipante ha riportato la frattura di una clavicola. Altre cadute si sono poi verificate in altri punti del tracciato della granfondo, con molti casi di contusioni ed escoriazioni, ma fortunatamente nelle cadute non si registrano feriti con lesioni gravi.