LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Formiche volanti, invasione e timori. Parla l'esperto

L’entomologo Venturelli: "Fenomeno da approfondire"

ESPERTO In alto Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl Romagna. Al centro: foto di insetti e punture raccolte da Venturelli

ESPERTO In alto Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl Romagna. Al centro: foto di insetti e punture raccolte da Venturelli

Cesena, 19 settembre 2016 - La scienza dice che le formiche con le ali quando volano non pungono, si accoppiano. Per questo le segnalazioni che in questi giorni si stanno rincorrendo tra i frequentatori della riviera adriatica rimasti vittime di una serie di punture da insetto dopo essere entrati in contatto con uno sciame di formiche volanti stanno destando particolare attenzione da parte delle autorità sanitarie.

L’Ausl, che ha immediatamente tranquillizzato la popolazione precisando che i rigonfiamenti cutanei che si formano portano solo un fastidioso prurito e nessun genere di malattia, è comunque al lavoro per fare definitiva chiarezza sul fenomeno: «Situazioni del genere dalle nostre parti non si erano mai verificate – spiega Claudio Venturelli, referente dell’entomologia sanitaria dell’Ausl Romagna - e dunque la questione deve essere immediatamente approfondita. Nelle prossime ore mi recherò a effettuare sopralluoghi in riviera, cominciando probabilmente dal parco di Levante a Cesenatico, da dove sono arrivate diverse segnalazioni. Il punto di partenza è l’analisi degli insetti presenti nel territorio, così come di tutti quelli che ci verranno consegnati in laboratorio. Per il momento però andrei molto cauto a collegare le punture segnalate a questi insetti. Prima di tutto le nostre formiche volanti non hanno il pungiglione, ma i denti e non risulta che abbiano mai attaccato l’uomo, nemmeno quando lo avvolgono con uno dei loro sciami. Personalmente per esempio sono reduce da una lunga pedalata insieme ad altri circa duecento ciclisti: ci siamo imbattuti in diversi nugoli di formiche volanti, ma nessuno di noi è stato punto».

Le possibilità sono diverse: tra le varie ipotesi c’è per esempio anche il fatto che qualche insetto di una specie differente si sia unito allo sciame rendendosi responsabile degli attacchi alle persone, oppure che si tratti di insetti non tipici delle nostre zone e arrivati qui perché trasportati dal vento. Le più colpite sono le donne e i segni rimasti sul corpo sono evidenti: decine e decine di becchi concentrati in una superfice di pochi centimetri, anche sotto ai vestiti. «Le formiche con le lai - prosegue Venturelli – sono un tipo di insetto che si presenta ogni anno tra maggio e giugno e poi di nuovo a settembre. Si possono vedere mentre escono dal terreno e spiccano il volo, andando a posizionarsi nella parte alta dei rami. Poi iniziano a volare insieme, formando nugoli composti da migliaia di esemplari. In quel momento avviene l’accoppiamento: una volta che la femmina viene fecondata, questa scende a terra, si taglia le ali e fonda una sua colonia. Il maschio invece muore o viene investito del ruolo di ‘soldato’ di guardia».