Cesena, 4 dicembre 2021 - Nei guai due farmacisti cesenati che continuavano a lavorare nonostante fossero stati sospesi per non aver fatto il vaccino anti-Covid. I due farmacisti sono stati colti nei giorni scorsi dai Nas dei Carabinieri di Bologna mentre vendevano medicinali ai clienti, e denunciati subito all’autorità giudiziaria. I controlli dei Nas, estesi in gran parte d’Italia, erano volti proprio a verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale del personale sanitario. I due professionisti, titolari di una farmacia della periferia cesenate, continuavano a relazionarsi con il pubblico e a vendere medicinali al bancone, mentre la normativa che ha introdotto l’obbligatorietà del vaccino vieta qualsiasi contatto con la gente.
«Questi episodi non devono gettare ombre su questa categoria, che rappresenta una fascia di lavoratori che hanno dato il massimo in questo periodo di pandemia - spiega il presidente dell’ordine dei farmacisti Alessandro Malossi –. La stragrande maggioranza dei colleghi farmacisti si è infatti vaccinata". Sono 50, su un totale di 800 iscritti, i farmacisti nella provincia di Forlì-Cesena che sono stati sospesi dall’attività per non aver fatto il vaccino. "Ho parlato personalmente con ciascuno di loro – prosegue Malossi - avvisandoli dei pericoli a cui sarebbero andati incontro se avessero continuato a lavorare. Si tratta infatti di conseguenze penali pesanti e non solo amministrative".
Al vaglio degli inquirenti al momento le ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni, e la multa da 10mila a 50mila euro. "L’operatore sanitario ha l’obbligo del vaccino – spiega Malossi - e se non intraprende il percorso vaccinale deve essere sospeso oppure può essere destinato a mansioni che non prevedano il contatto con il pubblico, come rispondere al telefono o lavorare al computer. Ma di fatto, nella maggior parte delle farmacie o parafarmacie cesenati è difficile poter svolgere un lavoro diverso. Ora, con l’introduzione del Super green pass, lunedì prossimo, scatterà anche per i farmacisti l’obbligo di sottoporsi alla terza dose di vaccino". Intanto è di pochi giorni fa la notizia che alcuni farmacisti cesenati, sospesi dall’ordine perché non vaccinati, si siano recati comunque al lavoro, pretendendo anche il salario dei mesi passati non retribuiti per via della sospensione. Sostenevano che un cavillo studiato da un legale, permettesse loro di bypassare la legge.