Si chiude un anno di luci ma anche di criticità per il mondo del lavoro nel territorio cesenate e provinciale.
Francesco Marinelli, segretario generale di Cisl Romagna, qual è la situazione dell’occupazione nel territorio?
"La provincia di Forlì-Cesena chiude il 2024 con risultati occupazionali incoraggianti, ma con sfide ancora aperte. Secondo i dati della Camera di Commercio, il tasso di occupazione raggiunge il 70,5%, dato positivo rispetto all’anno precedente e ben superiore alla media nazionale del 61,9%. Tuttavia, la qualità dei contratti resta una preoccupazione: oltre il 90% delle nuove assunzioni sono a tempo determinato, in somministrazione o in apprendistato, e ciò evidenzia la necessità di interventi strutturali sul mercato del lavoro".
La disoccupazione è in calo?
"Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,9%, inferiore sia al dato regionale (4,6%) che a quello nazionale (7,3%), e ciò è un segnale confortante per l’economia locale. Tuttavia, preoccupano le difficoltà di alcuni settori produttivi strategici. Il comparto manifatturiero, duramente colpito dal calo della domanda estera e dall’instabilità geopolitica, registra un incremento del 16,6% delle ore di cassa integrazione, che coinvolgono quasi esclusivamente (92%) questo settore. Particolarmente critica inoltre è la situazione del settore calzaturiero, che registra un crollo della produzione del 28,6% rispetto all’anno precedente. In particolare ci preoccupa la situazione di grande difficoltà del settore calzaturiero e moda del distretto del Rubicone. Le imprese locali lamentano contrazioni significative nei mercati internazionali, dove l’incertezza economica e le tensioni geopolitiche hanno frenato gli scambi commerciali. Anche il settore agricolo è in sofferenza, penalizzato da eventi climatici estremi, come le recenti alluvioni, che hanno compromesso interi raccolti e messo in difficoltà numerose aziende".
Sulla manovra di bilancio la Cisl ha assunto una posizione differente rispetto a Cgil e Uil.
"Cisl Romagna la valuta nel merito, ci sono aspetti positivi e altri da rivedere. Il documento accoglie numerose istanze e rivendicazioni avanzate dal sindacato nei mesi precedenti come il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che diviene adesso strutturale, e ampliato sino a 40mila euro, e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef per sostenere i redditi bassi. Tuttavia, permangono alcuni punti critici che richiedono correttivi, e su cui continueremo a batterci durante l’iter parlamentare".
Quali sono le principali sfide per il 2025?
"Cisl Romagna individua tre priorità strategiche: il potenziamento delle infrastrutture, il contrasto al declino demografico e l’innovazione nei modelli di welfare aziendale. Servono investimenti mirati per garantire infrastrutture moderne e sicure che favoriscano lo sviluppo economico e sociale del territorio. La questione demografica resta particolarmente pressante: il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione richiedono politiche efficaci a sostegno delle famiglie e delle persone non autosufficienti. Tra le proposte del sindacato figurano anche nuovi strumenti per incentivare la partecipazione attiva dei lavoratori alla gestione aziendale e all’innovazione tecnologica".
Qual è la situazione degli iscritti?
"Nonostante le difficoltà economiche, il sindacato registra un incremento del 1,5% delle iscrizioni, raggiungendo quota 84.213 iscritti in tutta la Romagna".