LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Ecco il carrello tricolore. Prezzi bloccati per molti prodotti: "Speriamo sia vero"

I consumatori accolgono con speranza mista a scetticismo l’iniziativa varata dal governo Meloni e accolta dai supermercati. Le associazioni: "Risparmi minimi e poca trasparenza".

Ecco il carrello tricolore. Prezzi bloccati per molti prodotti: "Speriamo sia vero"

Ecco il carrello tricolore. Prezzi bloccati per molti prodotti: "Speriamo sia vero"

I cartelli sono sparsi in tanti reparti: carrelli della spesa stilizzati e colorati di verde, bianco e rosso indicano che dal primo ottobre in tutta Italia è iniziato il ‘trimestre anti inflazione’, l’iniziativa voluta dal Governo con l’intento di contenere la costante crescita dei prezzi. Aspetto in relazione al quale i cesenati si stanno dimostrando attentissimi. "Nel paniere – riflette Alfredo Costagliola del Conad Montefiore - sommando le varie iniziative che come Conad avevamo avviato già negli anni passati e che spaziano tra ‘Bassi fissi’ e ‘Convenienti Sempre’ ci sono in tutto circa 1.500 prodotti che spaziano in tutti i settori. Il che significa che è possibile effettuare una spesa completa riuscendo a contenere i costi. Il ‘trimestre anti inflazione’ va nei fatti a coinvolgere gli stessi prodotti, come si nota dall’unico logo che abbiamo appeso nei vari scaffali. Queste azioni sono sempre state molto apprezzate".

Dalla frutta e verdura, al latte, passando per il pane, la carne e il pesce: non servirebbe fare particolari rinunce, ma è comunque fondamentale farsi trovare pronti agli acquisti, passando in rassegna con attenzione gli scaffali. Comportamento che in effetti adottano in tanti, trasformando le tradizionali ‘liste della spesa’ scribacchiate su foglietti volanti in vere e proprie tabelle con categorie marcate da diversi colori di evidenziatore e ricreate in block notes che non ammettono margini per le dimenticanze. Anche perché ogni errore costa caro. Purtroppo. I dati degli ultimi mesi a livello nazionale mostrano in effetti un aumento del costo del carrello della spesa che sfiora il 25%. Un exploit che le famiglie non possono permettersi di reggere in maniera strutturale.

"Far quadrare i conti è sempre più dura – commenta una coppia di neo genitori fuori dal supermercato – perché a certi tipi di acquisti non si può rinunciare. Con l’arrivo della stagione più fredda e con le incognite sulle bollette, i fronti aperti sono tanti. Per questo sì, prenderemo in seria considerazione gli acquisti legati alla campagna anti inflazione. Speriamo non sia uno specchio per le allodole. Qualunque boccata d’aria è bene accetta".

Lo pensano anche due pensionati affaccendati a recuperare il carrello: "Sono sempre meno gli sfizi che possiamo toglierci. I prezzi aumentano, le pensioni no… Non è facile".

Nel frattempo arriva il giudizio durissimo di Federconsumatori, che definisce l’iniziativa ‘una presa in giro’. Diverse ‘prove sul campo’ effettuate da associazioni di consumatori hanno rilevato che il risparmio su una spesa media di 25 euro si riduce a una manciata di centesimi. In più, in diverse catene i prodotti ‘scontati’ all’interno dell’inizaitva sarebbero già appartenenti alle categorie con prezzi bloccati in precedenza.

"Il Governo Meloni - si legge nella nota diffusa da Federconsumatori- bissa l’inutile, se non dannosa, iniziativa dell’esposizione dei prezzi medi dei carburanti con una iniziativa convenuta con le aziende del settore, un patto che prevede l’autonoma definizione di un piccolo paniere di beni di largo consumo, autonomamente deciso dalle stesse aziende. Sarebbe necessaria una ben più importante iniziativa. Avremmo bisogno, ad esempio, di una grande azione sinergica che studi quanto accaduto in questi ultimi due anni. I primi aumenti sono stati giustificati dalla crescita dei costi energetici e di alcune materie prime, ma quando i prezzi sono rientrati ai livelli precedenti, o poco sopra, i prezzi non solo non sono calati, ma hanno continuato a salire. Sapere cos’è accaduto e identificare eventuali speculazioni, è indispensabile".

"Certo – conclude l’associazione di tutela dei consumatori italiani – la definizione dei prezzi non può che essere libera; ma il Governo, tramite il Garante dei prezzi dovrebbe mettere sotto controllo i listini, rendere pubbliche le loro variazioni utilizzando la trasparenza come arma di controllo sui prezzi. Infine vanno verificati gli effetti di tutto questo sui bilanci di produttori e grande distribuzione, e se ci sono stati degli extraprofitti questi vanno tassati e restituiti ai consumatori".