PAOLO MORELLI
Cronaca

Dubbi sulle valvole clapet: "Nessuno dà le risposte"

Si tratta di dispositivi che lasciano passare gli scarichi verso il fiume ma impediscono il riflusso quando si alza il livello del corso d’acqua.

Dubbi sulle valvole clapet: "Nessuno dà le risposte"

Dubbi sulle valvole clapet: "Nessuno dà le risposte"

"Abito in una strada laterale del primo tratto di via Roversano, una delle zone della nostra città che hanno subito i maggiori danni dall’alluvione di metà maggio. Casa mia, che è un paio di metri più alta di via Roversano, è stata invasa da dieci centimetri d’acqua. Rispetto a chi abita più in basso è andata bene, anche se ho avuto danni in casa, cantina e garage allagati con i relativi mezzi da buttare!".

Esordisce così Marco Raffaele, ingegnere informatico da poco in pensione, che si è rivolto alla nostra redazione per tenere alta l’attenzione sulle cause dell’alluvione.

"Credo che, passata la fase dell’emergenza, sia arrivato il momento di cercare le cause di quello che è accaduto e di prendere delle contromisure per evitare che un disastro del genere si ripeta".

Qual è la sua opinione?

"Mi sembra di aver capito, da articoli del Carlino e interventi su Facebook che nessuno ha mai smentito, che una delle cause dei gravissimi danni causati dall’alluvione sia stata l’assenza delle valvole a clapet in molti scarichi, pubblici e privati, che convogliano le acque nel Savio".

Cosa la preoccupa, in particolare?

"Mi sembra di aver capito che la soluzione che viene adottata per mettere in sicurezza le abitazioni e le aziende che sorgono nei pressi del fiume sia rialzare gli argini, ma si tratta di lavori inutili se ci sono scarichi più bassi di qualche metro rispetto alla sommità dell’argine che consentono il riflusso delle acque del fiume".

Si spieghi meglio...

"E’ semplice: per scaricare nel fiume le acque meteoriche e gli scarichi ‘bianchi’ delle abitazioni e delle aziende in alcune zone ci sono tante condutture che sfociano nelle sponde del fiume. Queste condutture sono di diametro considerevole e dovrebbero essere munite di una valvola che consente il passaggio dell’acqua in direzione del fiume, ma impedisce che l’acqua torni indietro. Queste valvole di non ritorno si chiamano ‘clapet’, pare che alcuni scarichi non ne siano dotati".

Come si fa per avere una situazione chiara?

"Il 3 dicembre ho scritto una mail alla Protezione Civile chiedendo spiegazioni".

Le hanno risposto?

"Sì, mi hanno inviato una mappa, peraltro non chiarissima, degli scarichi che sfociano nel tratto cittadino del Savio, ma senza specificare se fossero provvisti di valvola a clapet oppure no, e se la mappa fosse comprensiva anche degli scarichi privati".

Quindi?

"Ho riscritto il 14 dicembre chiedendo informazioni più precise, ma non ho ancora avuto risposta. Spero sia una conseguenza del periodo di fine anno, ma vedo che da almeno due settimane i lavori sul fiume sono fermi. Inoltre nel sito della Regione Emilia-Romagna c’è una mappa dei lavori, ma ci sono solo informazioni molto generiche".

Ma lei cosa vorrebbe sapere?

"Vorrei essere informato in modo più preciso: nel 1966, quando ci fu l’alluvione di Firenze, l’acqua arrivò in via Roversano; stavolta, 57 anni dopo, è arrivata a casa mia che è un paio di metri più in alto. Dove arriverà la prossima volta?".