Ingegnera gestionale, amministratrice delegata dell’azienda di famiglia che ha girato da qualche anno la boa dei 40, Danica Pieri guida una realtà imprenditoriale metalmeccanica che si è fatta spazio nel mondo: la Pieri Srl. L’80 per cento del fatturato, da Cesena, dove tiene salde le radici, va infatti all’estero. Sigla un bilancio annuo di 13 milioni di euro e, nel sito produttivo di Pievesestina, dà lavoro a 47 persone.
Ingegnera Pieri, perché, secondo il suo punto di vista, calano le imprese al femminile?
"Il problema è sempre quello: le donne affrontano il doppio della fatica. Intanto devono farsi accettare. Ed è più complicato in Italia che all’estero. Permangono certi pregiudizi. Inoltre se si vuole una vita familiare occorre avere un appoggio. C’è bisogno di complici in famiglia, poiché le istituzioni non aiutano".
Quanto è presente la componente femminile nella sua azienda?
"Ammetto di aver avuto delle preclusioni in merito all’introduzione di donne nella produzione, poi una donna l’abbiamo assunta. Anche su suggerimento del responsabile che ne aveva valutato la professionalità. Oggi devo dire che preconcetti non ce ne sono. Valgono le capacità. Tra l’altro da noi non sono previsti lavori di fatica e non conta la forza fisica".
Quel è il vostro settore produttivo?
"Quello dell’imballaggio. Progettiamo e produciamo linee, e dunque macchine, per l’avvolgimento e la movimentazione di carichi di qualunque natura che viaggino su pallet e non solo. Un’attività in cui negli anni è diventata fondamentale anche l’elettronica".
Un’azienda fortemente internazionalizzata. Resterà a Cesena?
"E’ sempre stato un nostro obiettivo benché negli ultimi due anni abbiamo più che raddoppiato il nostro fatturato e il nostro respiro si sia fatto più ampio, anche grazie al fatto che siamo entrati a far parte del Gruppo Cyklop. Abbiamo registrato e immesso sul mercato una decina di nuovi brevetti e pensiamo ad altri sviluppi".
Quali?
"Il nostro alto potenziale di crescita ci ha portato ad acquisire un’area, sempre a Pievesestina, che ci consentirà di raddoppiare l’attuale sito produttivo. Stiamo valutando un piano di investimenti che dovrebbe consentirci di traslocare a gennaio con una parte della produzione, in vista di ulteriori crescite".
Elide Giordani