Funghi sì, ma con giudizio. Invece c’è anche chi, per soddisfare la passione per la ricerca dei boleti spontanei di bosco, si intrufola anche nelle zone con accesso vietato, come quelle che racchiudono la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, situata in gran parte in territorio di Bagno di Romagna. La zona del crinale tosco-romagnolo, e quindi anche quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sta registrando una buona stagione per i cercatori di porcini.
Ovviamente anche in questo periodo dell’anno, i Carabinieri Forestali incaricati della sorveglianza nel Parco, hanno, al solito, effettuato (e continueranno ad effettuare) servizi di controllo, al fine di consentire una ordinata e regolare ricerca dei funghi, nel rispetto dei regolamenti della Riserva. Controlli condotti, in particolare, per disincentivare i comportamenti estremi. Molte sono state le sanzioni elevate per la ricerca notturna dei funghi. Un fenomeno che, nel tempo, è stato affrontato con divieti tesi a scoraggiare anche la percorrenza nelle ore di buio al di fuori dei sentieri.
Anche quest’anno, i Carabinieri Forestali hanno beccato alcuni fungaioli intenti a cercare i boleti anche di notte, con l’ausilio di torce a pila. Cercare nel Parco funghi di notte con le torce può costare fino a 150 euro, multa che aumenta se trovati in possesso del prodotto della raccolta. E a questo proposito, c’è da dire che in molti sono stati sanzionati e che, fors’anche per il passaparola, il fenomeno sta pian piano diminuendo.
E sempre a proposito di multe, nei giorni scorsi due 40enni, spinti dalla febbre da porcini, sono entrati all’interno delle aree della Riserva di Sasso Fratino. I Carabinieri Forestali li hanno trovati ed hanno conseguentemente provveduto a comminare ad ognuno una sanzione di 500 euro. Se avessero raccolto anche dei funghi nella Riserva la sanzione sarebbe arrivata, per ognuno di loro, a duemila euro.