ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Derby nel Pd "Candidato in più non dovuto"

Regionali, i cesenati replicano ai forlivesi. "In lista solo due per scelta politica, non per essere avvantaggiati nella sfida delle preferenze"

Regionali, i cesenati replicano ai forlivesi. "In lista solo due per scelta politica, non per essere avvantaggiati nella sfida delle preferenze"

Regionali, i cesenati replicano ai forlivesi. "In lista solo due per scelta politica, non per essere avvantaggiati nella sfida delle preferenze"

Il Pd di Forlì non pare avere affatto digerito la scelta di quello di Cesena di inserire due candidati alle Regionali del 17 e 18 novembre (Massimo Bulbi e Francesca Lucchi) invece di tre, insieme ai forlivesi Valentina Ancarani e Daniele Valbonesi. La lista elettorale provinciale è unica con cinque posti.

Prassi vuole che in ogni tornata le federazioni nelle quali si divide la nostra provincia si alternino nel proporre il terzo nome, ad esempio nel 2020 spettò a Forlì. Per consuetudine, quest’anno, almeno nelle aspettative dei forlivesi, sarebbe dunque toccato a Cesena adempiere alla tripla candidatura. Che naturalmente ha le sue ripercussioni aritmetiche: la presentazione della terza candidatura, necessariamente, si spartisce le preferenze e può indebolire le altre. Fin qui, dunque, i malumori dei dem forlivesi che vedono i candidati cesenati avvantaggiati.

Dal Partito Democratico di Cesena la replica non si fa attendere sotto forma di una comunicazione genericamente attribuita al partito, il cui segretario di federazione è Nicola Dellapasqua e quello comunale di Cesena è Lorenzo Plumari.

"Non esiste l’obbligo di presentare cinque candidati nella lista elettorale, è la legge regionale stessa che ne prevede come minimo quattro, come per il Pd provinciale avverrà per le elezioni del 17 e 18 novembre. In ogni caso in altre circostanze – dichiara il Pd cesenate – abbiamo espresso i tre candidati, come ad esempio nella tornata con Lia Montalti, Enzo Baldazzi e Daniele Zoffoli e quindi non vediamo per quali ragioni possano essere alimentati dissapori". "Le liste devono essere approvate dalla direzione regionale? – prosegue il Pd – Nessun problema che avvenga, la composizione della lista è avvenuta in maniera regolare".

Il nodo cruciale, tuttavia, è la ragione politica per la quale il Pd di Cesena ha ritenuto di propendere per i due candidati invece di tre.

"La scelta – prosegue il Partito Democratico di Cesena – è stata quella di costruire un ticket di due candidati che rappresentano il territorio, lo conoscono, hanno dimostrato di essere in grado di porsi in ascolto e di intercettarne le richieste e le esigenze, uno consigliere regionale uscente e l’altra che in più mandati si è messa in luce come assessora comunale. Una coppia accreditata, che ha tutte le carte in regola per attrarre il consenso elettorale". "Abbiamo voluto togliere inoltre il velo di ipocrisia – prosegue il Pd – di mettere un candidato simbolico, privo di qualsiasi velleità, un terzo tanto per metterlo, e anche per questo la nostra è stata una scelta politica seria".