È stato un incontro franco e aperto, fra il presidente della Regione Michele de Pascale, affiancato dalla sottosegretaria Manuela Rontini, e una trentina di comitati della Romagna e dell’Emilia sui temi dell’alluvione e della ricostruzione, quello che si è svolto nel tardo pomeriggio di mercoledì a Bologna nella sede della Regione. Il presidente de Pascale, come noto, ha tenuto per sé le deleghe riguardanti la protezione civile, le politiche per la sicurezza territoriale e la ricostruzione delle aree colpite dalle alluvioni, e dovrebbe ricoprire l’incarico di subcommissario al fianco di Fabrizio Curcio, la cui nomina a commissario decisa dal Governo è stata molto apprezzata. Tre le priorità individuate da de Pascale: velocizzare le procedure dei rimborsi, potenziare la manutenzione e avviare il piano di opere di messa in sicurezza. All’incontro il Comitato alluvionati e franati di Cesena e della Valle del Savio era rappresentato dal presidente Mauro Mazzotti e dal vice Marco Raffaele, che si stanno impegnando per far crescere il Vad, sigla che indica il comitato Vittime Alluvione e Dissesto che si propone di coordinare l’attività dei vari comitati locali in modo di proporsi come primo interlocutore per la Regione e gli altri enti.
"Abbiamo potuto constatare - ci ha detto Mauro Mazzotti - che de Pascale non è Bonaccini, il quale tendeva a delegare la sua vice Irene Priolo: il nuovo presidente l’alluvione l’ha vissuta direttamente come sindaco e presidente della Provincia di Ravenna. Si è assunto in prima persona la responsabilità di fare tutto il necessario collaborando con commissario Fabrizio Curcio e col Governo centrale". Fra i temi proposti all’attenzione di de Pascale ci sono la necessità di una gestione comune dei fiumi della regione (attualmente quelli dell’Emilia sono gestiti dall’Aipo, l’Autorità interregionale per il fiume Po, quelli della Romagna dalla Protezione Civile, e l’individuazione delle responsabilità per la mancata attuazione della delibera regionale sulla manutenzione dei corsi d’acqua che risale al 2019.
"Ma soprattutto - incalza Mauro Mazzotti - abbiamo insistito e insisteremo sulla necessità di creare un sistema di allarme realmente efficace che possa avvisare tutti i cittadini dell’emergenza, se ci fosse stato probabilmente non ci sarebbero stati i 17 morti in Romagna nel maggio 2023 è quello di Pianoro dell’ottobre scorso".
Il Vad, insieme ad alcune associazioni di agricoltori, ha presentato a de Pascale un sintetico documento con precise indicazioni sulle cose da fare: pulizia totale dei fiumi e delle zone sottoponti con rimozione degli accumuli di terreno, eliminare le zone a protezione speciale dai corsi d’acqua; cattura e delocalizzazione degli animali fossori senza interferenze degli ambientalisti nella gestione dei fiumi; ripristino della viabilità collinare; partecipazione ai tavoli di lavoro in materia di sicurezza fluviale; un referente tecnico per le problematiche e criticità territoriali; precisa attribuzione di responsabilità per lo svolgimento e la vigilanza sui lavori. Ora è il momento di mettersi al lavoro.