ELIDE GIORDANI
Cronaca

Savignano di Rigo, chiude il ristorante ‘Da Ottavio’

Quel locale per 120 anni è stato gestito dalla famiglia Bernardini

ll ristorante ‘Da Ottavio’ che a fine febbraio ha definitivamente chiuso i battenti

Sogliano al Rubicone (Forlì-Cesena), 6 marzo 2017 - Alla fine di febbraio ha chiuso i battenti lo storico ristorante ‘Da Ottavio’, a Savignano di Rigo, piccolo borgo ormai deserto nel comune di Sogliano al Rubicone. E con quelle porte, che davano sulla provinciale che taglia l’abitato (meno di un chilometro di case allineate), si è chiusa una storia di almeno 120 anni.

Oggi una targa ricorda semplicemente che quella, dal 1900 e forse anche prima, è stata la casa della famiglia Bernardini, bisnonni, nonni, padri, figli. Tutti impegnati, ma sempre nel segno di un legame che si è rinnovato nel tempo, in un’attività commerciale. Iniziarono con una trattoria i nonni Colombo e Clarice. Lui aveva la passione delle carte e spesso era concentrato a calare le briscole, toccava a lei mettere fuori dalla porta chi alzava troppo il gomito. In quei primi anni del ‘900, infatti, il locale era soprattutto una mescita di vino e vi si fermavano a bere un cicchetto i minatori che passavano da lì diretti, a piedi, alla miniera di Perticara.

Poi fu la volta di Ottavio, uno dei figli della coppia, e dell’Anna, sua moglie, che trasformarono il locale in un classico emporio di paese che offriva di tutto, dagli alimentari, agli spazzolini da denti (che acquistavano solo i ragazzini obbligati a quell’oggetto inutile dal collegio a cui erano costretti per studiare oltre le elementari) alle sigarette sfuse: Alfa, Nazionali. Nel tempo il locale assunse una identificazione più marcata di macelleria, smessa poi per arrivare - grazie ai figli di Anna e Ottavio, ossia Tiziana, Mariolina, Fiorella e Fabiano - al ristorante che ha portato a Savignano di Rigo migliaia di persone, che mai, senza quell’attrattiva, sarebbero saliti fino al paesino che deve la sua gloria all’aver dato i natali a Decio Raggi, primo decorato di medaglia d’oro della Grande Guerra.

La cucina tipica fatta di pasta fresca («Non abbiamo freezer» recitava una scritta), l’arrosto di agnello all’aceto, la pagnotta pasquale, il bustrengo, hanno preso per la gola migliaia di avventori, tanto che Savignano di Rigo per molti - qualcuno addirittura dagli Usa - era diventato il «posto di quel ristorante dove si mangia così bene». Oggi la favola è finita, a meno che qualcuno non intenda rilevare l’attività.

I figli di Anna e Ottavio, hanno chiuso le serrande su un paese che stenta a trovare una dimensione moderna, e forse finirà per essere ripopolato da migranti che nulla sapranno di questa storia. Si è accesa tuttavia una piccola luce: pare che rinasca l’agriturismo Il Raggio, sempre di proprietà della famiglia Bernardini, chiuso da qualche tempo nonostante la bella casa colonica che domina dal poggio la maestosa mole del Monte Aquilone.