Da calzaturiero a pittore, la creatività di Oddo Medri

L'ex calzaturiero Oddo Medri di Sant'Angelo di Gatteo si rivela un talentuoso artista-pittore autodidatta, con oltre duecento quadri realizzati. La sua passione per la pittura si è sviluppata parallelamente alla sua carriera nel settore calzaturiero, dimostrando la forza e la creatività dell'arte pura.

Da calzaturiero a pittore, la creatività di Oddo Medri

L'ex calzaturiero Oddo Medri di Sant'Angelo di Gatteo si rivela un talentuoso artista-pittore autodidatta, con oltre duecento quadri realizzati. La sua passione per la pittura si è sviluppata parallelamente alla sua carriera nel settore calzaturiero, dimostrando la forza e la creatività dell'arte pura.

L’ex calzaturiero Oddo Medri (nella foto) di Sant’Angelo di Gatteo, classe 1936, all’insaputa dei più è anche un apprezzato artista-pittore autodidatta. "Una passione innata – afferma – che mi ha permesso di sfruttare i periodi vuoti, o meglio liberi, della mia esistenza, senza alcun condizionamento artistico o di nessun pittore di riferimento". Chi entra nella sua casa può ammirare, non senza sorpresa, tutte le pareti adornate di tantissimi quadri (dal 1967 ne ha realizzati oltre duecento), i più rappresentano ambienti marini, poi paesaggi agresti, rurali, nel loro alternarsi delle stagioni, sua madre con il fascio d’erba raccolto sulle spalle e suo padre mentre lavora la terra. Poi tutta una miriade di rappresentazioni in olio su tela, che è stato il passo successivo dopo la tecnica pittorica dell’acquerello. Di quadri ne ha regalati tanti a parenti ed amici, e solo una volta è stato "pagato" con qualche cassetta di pesce. Se vogliamo un aggancio con questo aspetto artistico è legato ad un corso di stilista a cui Oddo Medri aderì, per corrispondenza, negli anni in cui, dopo una parentesi di calzolaio-artigiano, all’età di 15 anni presso la famiglia Ramilli, poi capo reparto taglio al calzaturificio Europeo, lavorava presso la società Primavera, che operò fino al 2010 sempre a Sant’Angelo. Medri inviava per corrispondenza modelli e disegni che creava abilmente con un proprio stile che, talvolta, venivano pubblicati anche su riviste specializzate. E nei momenti di pausa dell’attività lavorativa o nei periodi di convalescenza, ha coltivato questa passione per la pittura mostrando la forza e la creatività dell’arte pura. Da calzaturiero a pittore quindi, seguendo un principio di un grande filosofo tedesco, che esortava "a diventare ciò che si è".

Edoardo Turci