E’ costruito su uno dei bunker più grandi presenti in riviera, uno dei locali più noti della Romagna. Il ristorante ’La Baia’ della famiglia Simoncelli ha infatti come cantina una struttura bellica di difesa, costruita ottant’anni fa dall’esercito tedesco. Dall’esterno non si vede nulla, per questo in pochi sono a conoscenza dell’esistenza di questo bunker e ancora meno persone possono accedervi.
Il locale è infatti utilizzato come cantina e vi possono quindi mettere piede esclusivamente il titolare Arturo Simoncelli, la moglie Loretta Erbisti ed il personale che compone la brigata della cucina.
Il bunker è un grande manufatto, con delle pareti di due metri di spessore, realizzate in cemento armato. È diviso in tre ambienti, di cui uno dotato di un’apertura collegata con l’esterno, dove venivano portate le bombe, le armi e le munizioni; poi c’è una zona di passaggio con delle scale che oggi comunicano con la cucina e c’è un grande spazio dove probabilmente si trovavano i letti sui quali riposavano i soldati e c’era la scarna dotazione di arredi dell’epoca. Il manufatto risale alla prima metà degli anni Quaranta e potrebbe essere stato costruito nel 1944.
Terminata la guerra nel ’45, il bunker è rimasto lì dove lo avevano costruito e dal 1982, anno in cui è stato costruito il ristorante ’La Baia’, la famiglia Simoncelli lo utilizza come cantina e zona di stoccaggio delle vivande. "E’ un ambiente molto comodo – dice Arturo Simoncelli –, perchè ci consente di stivare bene i vini e le bevande, in qualsiasi condizione ambientale.
Grazie alla posizione e alle pareti in cemento armato molto spesse, le bottiglie si mantengono perfettamente, perchè all’interno del bunker la temperatura è fresca anche nelle giornate di caldo afoso, mentre durante l’inverno la temperatura non scende mai a livelli bassissimi". Sono molte le testimonianze di questi manufatti presenti lungo la costa dell’Adriatico, di cui tanti sono ancora presenti nella riviera romagnola e a Cesenatico.
In particolare nel 1944 le truppe di occupazione tedesche eressero a Cesenatico sbarramenti antisbarco e bunker con postazione d’artiglieria, realizzati con l’intento di difendere la costa da un eventuale attacco marittimo. Ve ne sono sulla spiaggia di Levante, su quella di Ponente ed anche in zone strategiche e durante il conflitto ritenute importanti. La maggior parte dei bunker non sono visitabili all’interno ma è comunque visibile la parte esterna ed in quasi tutti è stato murato, per motivi di sicurezza, il foro circolare d’ingresso, sul quale i tedeschi posizionavano la torretta d’artiglieria. Da alcune feritoie esistenti ai lati delle strutture si può constatare che la parte interna è ancora vuota e ben conservata.
Secondo le ricerche, di significativi ne rimangono ancora tanti. Uno ad esempio si trova in viale Carducci in prossimità del porto canale, un altro è al parco pubblico di Levante, un altro ancora nell’area esterna del Centro di ricerche marine a Ponente e, sempre a Ponente, un bunker è presente in via Magrini dove c’era il Bar Gelo. Il bunker costruito dove c’è il ristorante ’La Baia’ fa parte di una ricca rete di postazioni costruite in cemento armato durante la seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di difendere il territorio; è fra i più grandi ed è sicuramente tra i più invisibili.
Giacomo Mascellani