ELIDE GIORDANI
Cronaca

Covid e influenza sotto l’albero, pronto soccorso preso d’assalto. "Ma i casi gravi sono molto rari"

L’incidenza delle malattie, con sintomi simili, è in aumento in tutte le fasce d’età della popolazione. Tra i bambini sotto i due anni c’è una prevalenza del virus respiratorio sinciziale

Cesena, 24 dicembre 2023 – Sono centinaia i cesenati che trascorreranno il Natale a casa con l’ospite aborrito. Sia esso Covid o influenza stagionale. Quanti esattamente? Ecco, qui bisogna affidarsi più che altro alla sensazione generale poiché da quando il Covid ha perso i denti, ma è ben lungo dall’aver lasciato il campo, è cessato anche il conteggio epidemiologico giorno per giorno.

Crescono i casi di influenza stagionale e Covid nel Cesenate (foto di repertorio)
Crescono i casi di influenza stagionale e Covid nel Cesenate (foto di repertorio)

Meno tamponi, meno prelievi sottoposto al processo di identificazione del virus e delle sue varianti, meno certezze sui numeri reali della sua presenza. Ma non vuol dire che non ci sia.

"C’è poco perché non lo cerchiamo con la stessa sistematicità di un anno fa" dice il professor Vittorio Sambri che dall’unità operativa di Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina ha inchiodato il Covid ai bollettini quotidiani attraverso oltre 10mila processi al giorno, mentre attualmente non se ne fanno più di 200 o 300. Insomma, faccia pure quel che vuole, tanto non lo temiamo più. A meno che non si abbiamo altre patologie e un’età avanzata. "Sono a casa col Covid…" non suscita più allarme anche se in un giorno, tra il 22 e il 23 dicembre, in regione sono stati registrati 421 nuovi casi.

Ma ciò che sconvolge sono i 19.900 deceduti. Anche ieri il bollettino regionale dava un decesso di una persona affetta da Covid. E che dire dei 10mila ammalati attuali? Sono quelli, per intenderci, che il Natale lo passano tra febbre, mal di gola, tosse ed altri accidenti tipici del coronavirus. Ma nell’elenco c’è anche chi è positivo e non se la passa così male.

Fortuna che i numeri della terapia intensiva non sono quelli degli apici delle varie ondate: siamo a quota 42 in tutta la regione. Sono tre i ricoverati al Bufalini in terapia intensiva, mentre una ventina risultano nei reparti ordinari. Ieri il bollettino regionale dava in città 16 nuovi casi (una bazzecola rispetto a quanti potrebbero essere realmente).

Il fatto è che questi numeri s’incrociano e spesso si sovrappongono all’influenza stagionale che ha sintomi non molto dissimili. L’influenza, testata dai medici sentinella che si rapportano poi con il sistema di sorveglianza InfluNet organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, sta procedendo al galoppo.

In tanti in questi giorni prendono d’assalto il Pronto soccorso. In città, come nel resto della regione, l’incidenza è in aumento in tutte le fasce di età, soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui è pari a 38 casi per mille assistiti: nella settimana precedente erano 25,8. In generale l’influenza in città e in regione colpisce 15 persone ogni mille assistiti.

Significa che Cesena ci sono almeno 1.500 persone che tirano su col naso e lottano con la febbre, mentre in tutta la provincia 4.500. Inoltre, nell’ultima settimana nei bambini sotto i due anni c’è una prevalenza del virus respiratorio sinciziale (RSV), mentre negli anziani prevale il virus dell’influenza.

C’è chi lamenta il contagio nonostante il vaccino (sempre necessario sia per il Covid che per l’influenza) ignorando che la copertura vaccinale fa da barriera solo ad alcuni tipi di influenza e che, comunque, in ogni caso ne modera i sintomi.