REDAZIONE CESENA

Coronavirus, Cesena offre il suo impianto crematorio

Disponibilità data alle città lombarde per far fronte alle esigenze di incenerimento delle salme delle vittime del Covid-19

Una camera mortuaria d’emergenza allestita in una palestra scolastica di Bergamo

Una camera mortuaria d’emergenza allestita in una palestra scolastica di Bergamo

Cesena, 20 marzo 2020 - Le immagini delle palestre scolastiche trasformate in camere mortuarie e le colonne di camion militari in uscita da Bergamo per portare in altre città le salme da cremare hanno fatto il giro del mondo. L’allargamento dell’epidemia in Lombardia ha portato al collasso degli impianti di cremazione dei defunti: non ce la fanno a smaltire il carico di lavoro neppure operando 24 ore su 24. Per questo è importante la disponibilità degli impianti delle città delle regioni vicine. Come Bologna, anche a Cesena ha messo a disposizione il ‘forno’ del cimitero di Tipano. Un segno di solidarietà ma anche condivisione dell’eccezionalità del momento.

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Intanto , sul fronte dei dati dell’epidemia, continua il trend di crescita in regione e nella nostra provincia. Secondo l’aggiornamento di ieri pomeriggio, salgono a 246 i casi positivi al Coronavirus nella provincia di Forlì-Cesena. La crescita rispetto al giorno precedente è di trenta casi. Nel comprensorio cesenate i contagiati sono 115, di questi 86 nel solo comune di Cesena. Rispetto al numero complessivo in provincia, 153 sono in isolamento domiciliare, 88 ricoverati (di cui 14 in terapia intensiva). I decessi in totale fino a oggi sono cinque, due di questi sono cesenati. Il sindaco Lattuca, in diretta Facebook, ha detto che "Il ritmo dei contagi è elevato, anche 50 casi al giorno, non siamo ancora al picco, dobbiamo seguire le indicaizoni delle autorità sanitarie. Gli ospedali sono pronti e attrezzati ma noi dobbiamo fare la nostra parte restando a casa".

In Emilia-Romagna sono complessivamente 5.214 i casi di positività al Coronavirus, 689 in più del giorno precedente. Passano però da 15.461 a 18.344 i campioni refertati, 2.833 test in più effettuati rispetto a ieri. Si tratta di dati accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali. Complessivamente, sono 2.196 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 260 (13 in più rispetto a ieri). E salgono a 177 (ieri erano 152) le guarigioni, 158 delle quali riguardano persone ‘clinicamente guarite’, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 19 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Crescono ancora i decessi, passati da 461 a 531: 70, quindi, quelli nuovi, di cui 17 donne e 53 uomini. I nuovi decessi riguardano 29 residenti nella provincia di Piacenza, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 12 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (di cui nessuno del territorio imolese),7 a Rimini, 1 a Ravenna e 1 a Forlì; 1 persona deceduta era residente fuori regione. In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi (sono aggiornati al mattino, quindi inferiori al dato in apertura di articolo): Piacenza 1.428 (88 in più rispetto al giorno precedente), Parma 869 (69 in più), Rimini 691 (78 in più), Modena 663 (88 in più), Reggio Emilia 608 (194 in più), Bologna 465(di cui 124 a Imola e 341 a Bologna; complessivamente 70 in più, di cui 11 a Imola e 59 a Bologna), Ravenna 185 (32 in più), Forlì-Cesena 227 (di cui 112 a Forlì, 34 in più, e 115 a Cesena, 22 in più), Ferrara 78(14 in più).

re.ce.