GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Concessioni, sciopero balneari sotto il sole: “Pronti a chiudere gli ombrelloni”

Bagnini in pressing sul governo Meloni: “Bolkestein, subito le linee guida per organizzare le aste”

La spada di Damocle della Bolkestein preoccupa i bagnini della nostra riviera, pronti a un clamoroso sciopero la prossima settimana. Sotto il vicepresidente di Sib Confcommercio, Simone Battistoni

La spada di Damocle della Bolkestein preoccupa i bagnini della nostra riviera, pronti a un clamoroso sciopero la prossima settimana. Sotto il vicepresidente di Sib Confcommercio, Simone Battistoni

Cesena, 2 agosto 2024 – In questa estate da caldo africano, le spiagge sono sempre più roventi. La spada di Damocle della direttiva Bolkestein dell’Unione europea, che prevede di mettere a bando le concessioni sul demanio marittimo, stanno creando un clima da calor bianco.

In assenza delle necessarie direttive dal governo e dei criteri attuativi che si attendono da un anno, le Regioni e i Comuni italiani si stanno organizzando autonomamente per pubblicare i bandi a fine anno. È inutile giraci attorno, l’idillio con il centrodestra ed in particolare con il governo Meloni, sembra proprio ai capitoli finali, anche se i vertici della categoria smentiscono. Gli operatori di spiaggia non sanno più a che santo votarsi e il silenzio da Roma ha indotto i sindacati Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti a fissare un clamoroso sciopero nella settimana clou della stagione, con gli ombrelloni che potrebbero rimanere chiusi il 9 agosto sino alle 9.30. Si tratterebbe dunque di un’agitazione simbolica, ma significativa, visto che la protesta arriverebbe nei giorni clou dell’estate.

E pensare che sono trascorsi soltanto due anni da quelle elezioni in cui tutti i balneari, inclusi i bagnini con la maglia di Che Guevara, hanno votato Fratelli d’Italia, Lega o Forza Italia, perché il centro destra aveva assicurato che i loro diritti sarebbero stati difesi. La musica invece è cambiata molto presto, perché nel confronto con l’Europa ci sono molte partite aperte ed interessi in ballo che pesano parecchio, così come inizia a pesare il clima non proprio positivo in merito all’opinione pubblica. E’ forse quest’ultimo aspetto a “frenare” alcuni imprenditore del settore a scioperare, perché si potrebbe avere un ulteriore contraccolpo negativo in termini di immagini, nei confronti di una categoria da molti considerata di “privilegiati”.

Fra coloro che seguono da vicino la questione e hanno rapporti diretti a livello regionale e nazionale, c’è il presidente Simone Battistoni della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, il quale è anche vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio. L’imprenditore punto di riferimento dei bagnini romagnoli, è ancora ottimista e a chi gli chiede se crede ancora nel governo Meloni, lui non ha dubbi: “Io auspico che in questa settimana dal governo arrivino dei segnali importanti per revocare lo stato d’agitazione. Personalmente credo in questo governo, per le parole spese pubblicamente sulla tutela della nostra categoria e sono ancora fiducioso; non penso che da Roma vogliano buttare a mare un sistema balneare italiano che funziona”. Sulla richiesta di Legacoop di avere risposte dalla regione Emilia-Romagna, Battistoni sostanzialmente concorda: “La nostra è tra le regioni più importanti d’Europa ed è in assoluto la più importante nel settore del turismo balneare; pertanto è giusto che si attivi per stimolare il governo a dettare quelle linee che sono urgenti”.

A tal riguardo ricordiamo che Jesolo in Veneto ha già fatto le evidenze pubbliche lo scorso anno, mentre la regione Toscana e l’Abruzzo hanno iniziato a scrivere dei regolamenti, in cui vogliono riconoscere gli investimenti fatti dagli attuali concessionari, che è uno dei nodi cruciali su cui si sta discutendo da anni sulle spiagge italiane, in previsione delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni demaniali.