
Centro storico gremito per il ritorno dello show di fine anno. Atmosfera riscaldata dall’esibizione dei Moka Club e dei dj.
Le gambe che fremono e i cuori in alto. Le luci che rivelano i sorrisi e le voci a gola spiegata che si spengono nella musica che riempie tutto. "Dopo cinque anni di silenzio abbiamo di nuovo scommesso sulla piazza…" dice al microfono il giovane neo assessore Lorenzo Plumari a due minuti dalla sarabanda che il 31 dicembre ha segnato il passaggio tra il 2024 e il 2025. E la piazza risponde, con un boato di allegria, con una presenza da grande occasione (almeno 4 mila presenze che, secondo gli organizzatori, sono state fino a 6500 nel momento clou), grata e partecipe dopo il silenzio imposto dal covid e grazie anche alla performance trascinante dei Moka Club che dal palco di piazza del Popolo, collocato a ridosso di viale Mazzoni, hanno fatto ballare, cantare, ridere e fremere con quel pizzico di commozione in fondo alla gola che segna l’evidenza dell’anno che passa, del tempo che fugge, con o senza festa. Addio 2024, con le tue gioie e le tue pene. Comunque sia il 2025 lo vogliamo migliore.
Intanto i cesenati, e non solo (tante le persone da fuori e dai dintorni), si sono goduti la festa in piazza in un rito corale a cui hanno fatto da contrappunto i fuochi d’artificio che hanno acceso il cielo sulla piazza del Popolo e su quelle limitrofe. Molti i giovani, che però in generale hanno preferito sciamare nelle vie del centro. Ma, soprattutto, l’area intorno alla fontana del Masini, debitamente protetta da paratie, era gremita di persone non tutte giovanissime che hanno sgambettato sulla musica disco - dagli anni ’80 ad oggi (per molti reminescenze di gioventù) - del gruppo musicale che da trent’anni esatti fa ballare le piazze: grandi voci, tanto ritmo e spettacolo assicurato dopo che il dj set di Radio Studio Delta con Jurymaru & Sandro Base hanno riscaldato l’atmosfera, molto festaiola anche se decisamente invernale. Stretti nella piazza, il freddo, vicino allo zero, è stato meno intenso di quanto sarebbe stato logico aspettarsi.
Non c’è che dire, il concerto in piazza è stato un bel ritorno e conferma l’apprezzamento della gente che, almeno, rifugge dai cenoni pantagruelici che stravolgono più per la fatica di digerirli che per la commozione di salutare l’anno che se ne va. Anche se la piazza si è riempita dopo le 23. La musica è continuata fino alle 2,30 mentre la città, come ogni anno, ha continuato a risuonare di botti e fuochi pirotecnici improvvisati. Visibile la presenza delle forze dell’ordine che con aria tollerante hanno chiuso un occhio - anzi, forse tutti e due - sui botti. Cento euro di multa a chi trasgrediva? Ci sarebbe stato di che arricchire il Comune più che con la lotteria di Capodanno.