Maddalena De Franchis
Cronaca

Coltivazioni devastate dalla grandine

Gravi danni nelle aziende agricole del Cesenate. Hanno sofferto soprattutto viti, oliveti, ortaggi e alberi da frutto

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La fine del mondo in una manciata di minuti. È la descrizione più ricorrente nei racconti degli agricoltori che, mercoledì scorso, intorno a mezzogiorno, hanno assistito impotenti alla devastazione delle proprie colture per colpa di un’improvvisa e copiosa grandinata. A risentirne, in particolare, sono state le aziende agricole comprese tra via Garampa – dove il temporale è stato così intenso da provocare fenomeni di ruscellamento, ovvero di scorrimento della massa d’acqua da monte a valle – via Centenara e via Cesuola.

"Non è durata più di un quarto d’ora, ma ha picchiato veramente duro", osserva con amarezza Raffaele Caporali, titolare dell’azienda agricola Il glicine, eccellenza cesenate nella produzione di vino e olio. "I chicchi sembravano sottili, ho sperato fino all’ultimo che non avessero provocato troppi danni. Ma, quando sono andato a controllare il vigneto, il paesaggio che mi si è presentato dinanzi agli occhi era desolante". Uno strato bianco sul terreno e i grappoli d’uva, che erano pronti ad accogliere il sole dell’estate, spaccati dalla furia della grandine: un danno ancora difficilmente quantificabile, ma tale da compromettere il risultato della prossima vendemmia. "Se smetterà di piovere, è possibile che i grappoli si asciughino e riescano a riprendersi. Ma, se continuerà a piovere, arriveranno le muffe e ci daranno il colpo di grazia", sospira ancora Caporali.

A soffrire non soltanto i vigneti, ma anche oliveti, ortaggi e alberi da frutto. Caporali stima che almeno il 50% delle proprie olive sia finito per terra, mentre Gabriele Evangelisti, agronomo e titolare dell’azienda agraria che porta il suo cognome, in via Garampa, parla apertamente di annata distrutta e calcola una perdita di almeno 50.000 Euro. "Oltre a coltivare uva, olive, ortaggi, ciliegie e albicocche, sono l’unico produttore europeo di alcune specie vegetali brasiliane molto pregiate, come la Couve manteiga, che è stata pesantemente colpita dalla grandinata", racconta, la voce rotta dalla rabbia e dal dispiacere. "E pensare che avevo appena raggiunto un accordo con un colosso della grande distribuzione per commercializzarla nei supermercati e farla conoscere al grande pubblico".

Oltre al danno della grandine, per Evangelisti è arrivata anche la beffa del ruscellamento, che ha riversato sui suoi terreni un torrente impetuoso di melma, detriti e fango. Un torrente che, dalla strada soprastante, è arrivato fino alle porte della sua abitazione, costringendolo a chiedere l’intervento di vigili del fuoco e polizia municipale. "Questa volta non mi fermerò, scriverò anche al presidente Bonaccini se necessario", conclude. "È la terza volta in pochi anni che sono vittima di questo fenomeno, conseguenza anche della scarsa tenuta delle strade. Siamo un’azienda giovane, lavoriamo giorno e notte per restare in piedi: non accetto di perdere il lavoro di un anno nel giro di pochi minuti".