La schizofrenia degli artisti come condizione necessaria per la nascita di opere bellissime. Domani dalle 21 sul palco del teatro Dolcini di Mercato Saraceno il comico Claudio Morici porta in scena ‘La malattia dell’ostrica’. Attraverso la sua lente ironica e tagliente, l’attore e scrittore racconta una serie di artisti giudicati matti, ma grandi proprio per questa loro condizione. Morici è noto per la sua partecipazione a Italia’s got talent, nonché a Propaganda live e ad alcune trasmissioni Rai. I biglietti per lo spettacolo, promosso da Sillaba, sono in vendita sul sito di Liveticket.
Morici, come nasce lo spettacolo?
"Nasce tutto dal momento in cui mi accorgo che il mio figlio più piccolo vuole diventare scrittore. Nonostante io stesso parli di libri nella trasmissione Rai ‘Playbooks’, solo lì ho realizzato che gran parte degli scrittori sono dei pazzi. Dei pazzi che, però, salvano la vita".
Cosa farà sul palco?
"Porto in scena un monologo in cui racconto in maniera ironica le tragiche biografie di questi autori, come Pavese, Salgari e Pascoli. Inoltre, alterno questi momenti di divulgazione al racconto del rapporto tra me e mio figlio, a cui cerco di spiegare la grandezza di questi artisti, grazie ai quali possiamo sentirci meno strani, sviluppando un senso di appartenenza al genere umano".
Da dove arriva il titolo?
"È una citazione del filosofo Jaspers, che parla della malattia dell’ostrica. Dell’ostrica pensiamo solo alla perla, a indossarla per farci belli. Ci dimentichiamo, però, del fatto che questa nasce come risposta naturale alla malattia. Il legame tra le due cose non si può spezzare".
Dallo spettacolo è nato un podcast di grande successo.
"Rispetto all’esibizione teatrale, il podcast racconta i grandi scrittori in maniera diversa. In ogni puntata dialogo con un esperto di uno psicologo o psichiatra, che spiega in maniera scientifica i disturbi da cui questi artisti erano afflitti. Qualche mese fa, invece, ho pubblicato un libro che approfondisce e completa ulteriormente il racconto dello spettacolo".
Come reagisce il pubblico a questi racconti?
"Solitamente le persone sono spiazzate, non sanno se ridere o provare compassione per questi artisti così dannati. Molto dipende dalla zona in cui mi esibisco, a volte l’ironia non viene colta. Comunque, in tanti mi scrivono, anche grazie al successo del podcast che è in top 20 su Spotify e per diverso tempo è stato al primo posto delle classifiche di Apple podcast".
Quale sarà il suo prossimo progetto?
"Il mio sogno sarebbe quello di prendermi un po’ di tempo per dedicarmi alla scrittura di romanzi, la mia vera passione. Non sarà facile, quindi credo che continuerò comunque a esibirmi a teatro e a produrre video, cercando di ricavarmi uno spazio per me".