
Voto contrario di FdI. L’assessore Acerbi: "Ci si può anche presentare da soli con lo stesso progetto"
Sulla Capitale italiana della cultura a Cesena non c’è convergenza bipartisan. Consiglio comunale spaccato sulla candidatura congiunta tra Cesena e Forlì per l’edizione 2028 in una discussione accesa e appassionata. La maggioranza ha votato sì, come Cesena Siamo Noi, mentre Fratelli d’Italia, il principale partito di opposizione, ha votato no. La mozione passa, ma il futuro di questa ingarbugliatissima partita resta più che incerto. Semplicemente perché Forlì non intende aderire alla candidatura comune, ma procedere per proprio conto.
Il sindaco Lattuca è uscito dall’aula a inizio discussione ed spettato all’assessore alla cultura Camillo Acerbi rendere esplicita la posizione e la strategia, per così dire, della giunta, come vedremo. Sono stati bocciati gli emendamenti alla mozione presentati da FdI e Cesena Siamo Noi.
È stato durante l’intervento poco accomodante del consigliere comunale Nicholas Pellegrini, che ci si è resi conto dell’intendimento di FdI, il cui voto contrario avrà un peso politico rilevante perché non ha consentito una posizione bipartisan. Il consigliere ha messo in luce che il Comune di Forlì si è mosso prima e meglio: "Non credo che la mozione di Cesena 2024 sia nata in opposizione a Forlì – ha aggiunto – ma il bon ton avrebbe richiesto di ritirarla. Forlì è già avanti, Cesena si deve accodare collaborando. Il caso di Bergamo e Brescia che corsero insieme fu un fatto eccezionale dovuto alla pandemia. Non è possibile una candidatura congiunta".
Il tema della collaborazione e della sinergia tra le due realtà è stato al centro di tutti gli interventi della maggioranza, dal proponente della mozione Piero Berti, al capogruppo del Pd Francesco Rossi, dal capogruppo di Cesena Siamo Noi, gruppo che ha fatto la parte del leone, Armando Strinati.
Il consigliere comunale del Pd Carlo Verona ha menzionato la candidatura di Ravenna nel 2016 come esempio, perché ebbe l’appoggio del territorio romagnolo. Vittorio Valletta (Cinque Stelle) dal canto suo ha sottolineato la collaborazione tra Parma, Piacenza e Regio Emilia candidate nel 2020. Tutti d’accordo, quelli della maggioranza, a rimarcare la complementarietà delle offerte culturali di Cesena e Forlì.
L’ampia discussione è stata l’occasione per monitorare la situazione della cultura a Cesena, valutandone le credenziali e si sono levati strali dalle opposizioni. "Il vero problema - ha attaccato il capogruppo di FdI Marco Casali – non è il patrimonio, che è di valore, ma la mancata valorizzazione delle bellezze di cui Cesena gode. Ciò penalizza fortemente l’attività culturale in città". L’intervento più importante di tutti anche per la formulazione di una nuovo proposta al sindaco forlivese Gian Luca Zattini, deciso a proseguire in autonomia non vedendo la possibilità di una candidatura comune, è stata quello dell’assessore alla cultura Camillo Acerbi. Un intervento molto appassionato, fuori dal consueto aplomb.
"Non è importante stabilire chi abbia presentato prima la candidatura – ha detto - ma a onor del vero l’unico documento che esiste è la messa agli atti della mozione di Cesena 2024 risalente al 22 gennaio. Detto questo, ho lavorato tanti anni a Forlì, città che amo e che ha tutte le carte in regola come Cesena per candidarsi, ma non posso accettare che si dica che Cesena non le abbia".
"Per procedere i casi sono tre – è andato poi al punto Acerbi – Primo: due candidature una contro l’altra, soluzione che vedrà entrambi soccombenti, perché una regola è che la città candidata abbia il sostegno del territorio. La seconda eventualità che noi appoggiamo è la candidatura congiunta, come avvenne per Brescia e Bergamo e si deve lavorare nella direzione che quella eccezione possa essere replicata nel bando. La terza strada, buona anche questa, è una sorta di escamotage amministrativo: quello che Cesena e Forlì si candidino entrambi ma con lo stesso progetto e, in caso di vittoria, si dividano il premio di un milione di euro, anzi 450mila a testa e centomila euro per il territorio".