Mano a mano che passano i giorni si delineano le azioni attraverso le quali chi è stato danneggiato dall’alluvione può essere indennizzato. Se ne è parlato venerdì scorso al Centro culturale di Sarsina in una riunione promossa dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato alluvionati di Cesena e Valle del Savio, per fare il punto sulla situazione insieme a due esperti: l’agronomo Marco Casali e il geologo Candido Bucci. Vi hanno partecipato molte persone perché il tema dei ristori alle aziende agricole è di grande rilevanza nella Valle del Savio martoriata dalle frane.
Dopo le considerazioni sull’eccezionalità dell’evento di metà maggio ("Non si erano mai viste frane nei boschi" ha detto Candido Bucci), Marco Casali ha illustrato i cinque bandi attraverso i quali le aziende agricole possono ottenere i ristori. Ce n’è uno, indirizzato soprattutto agli apicoltori e agli allevatori, che ha come termine per la presentazione delle domande la giornata di domani, 6 novembre. Si tratta della misura messa in campo dallo Stato tramite la Regione Emilia-Romagna (disponibili 50 ilioni di euro); è previsto il ristoro al 100% ma serve una perizia che potrà essere presentata entro un mese.
Un altro canale è quello aperto dalla Regione Emilia-Romagna con 15 milioni di euro per i danni subiti da macchine agricole, attrezzi, impianti frutticoli, viticoli, arborei, drenaggi e sistemi di irrigazione, riduzione delle fertilità, danneggiamento delle scorte e viabilità poderale, con danno minimo al 30% e scadenza il 15 gennaio 2024.
Il terzo canale è stato aperto dal Ministero dell’agricoltura con disponibilità di 70 milioni gestiti dall’Ismea per la sostituzione di mezzi agricoli con altri più innovativi.
Un’altra misura per i ristori agli agricoltori è stata messa in campo dal Ministero dell’agricoltura, prevede Indennizzi per i terreni gravemente danneggiati con parametri legati al tipo di coltura.
Ma il canale più interessante è l’ordinanza 14 firmata pochissimi giorni dal generale Figliuolo, commissario per la ricostruzione, che prevede ristori sia per le aziende agricole che per le abitazioni civili, allargando i ristori alle pertinenze (gantine, garage...) finora non previste, e a tutte le abitazioni (finora era prevista solo la prima casa). Per danni fino a 40.000 euro sono previsti controlli a campione, per quelli superiori a tale limite i controlli saranno analitici. Per le aziende agricole c’è la novità che sono previsti rimborsi anche per i lavori eseguiti in economia, cioè direttamente dall’agricoltore o con maestranze proprie. Sono previste erogazioni a scaglioni commisurati all’entità del danno. Sono esclusi i ristori per fabbricati non legittimi sotto il profilo edilizio-urbanistico (se realizzati dopo il 1967), a meno che il proprietario non riesca a ottenere una sanatoria prima della presentazione della richiesta. Le domande dovrenno essere presentate nella piattaforma informatic Sfinge che la Regione dovrebbe mettere a disposizione dal 15 novembre.