MADDALENA DE FRANCHIS
Cronaca

Ventisette cicliste solidali, la corsa per la protesi

Cesena: per un’amica a cui è stata amputata una gamba hanno percorso a staffetta un tragitto nel soglianese dove in un mercatino sono state raccolte offerte

La consegna dell’assegno a Fabiana Coloniese da parte di Morena Matteoni

La consegna dell’assegno a Fabiana Coloniese da parte di Morena Matteoni

Cesena, 11 ottobre 2024 – Tra appassionati di ciclismo si è soliti dire che “la salita fa la gamba”: in questo caso, sono stati circa 9.000 metri di salita – pari al dislivello del monte Everest – a ‘regalare’ una gamba nuova alla 49enne Fabiana Coloniese, originaria del Brasile e romagnola d’adozione.

Già, perché, circa un mese fa, 27 cicliste hanno dedicato proprio a Fabiana – che ha subito l’amputazione della gamba destra, dal ginocchio in giù, a seguito di un grave incidente in bici nel 2021 – la loro iniziativa benefica: una raccolta fondi associata a un’impresa su due ruote, denominata ‘Everesting’.

Obiettivo? Consentire alla donna, costretta in sedia a rotelle, di acquistare una protesi non coperta dal servizio sanitario nazionale.

Le cicliste - donne di tutte le età, provenienti dalle province di Cesena e Rimini e appartenenti al gruppo ‘Randagie by Matteoni’ – hanno guadagnato per 49 volte, nell’arco di 18 ore, a staffetta, la famigerata salita della Cioca, a Sogliano.

Nella stessa giornata, in cima alla salita è stato allestito un mercatino solidale, che comprendeva un ristoro e uno spazio in cui, chiunque lo desiderasse, poteva contribuire alla raccolta.

L’impresa si è realizzata in un clima di festa, grazie ai tanti sostenitori accorsi, naturalmente in bici, per accompagnare le ‘Randagie’ e sostenere l’iniziativa.

Al termine della giornata, la cifra raccolta grazie alla generosità dei donatori che hanno aderito alla iniziativa, ammontava a circa 3.300 euro.

Se l’importo non ha permesso di acquistare la protesi con ginocchio idraulico (che costa circa 25mila euro), ha permesso però a Fabiana di compiere un piccolo passo verso l’autonomia: l’équipe dell’Istituto ortopedico Rizzoli, che ha in cura la donna, le ha applicato, nei giorni scorsi, un piede con caviglia mobile, acquistato grazie alle donazioni ricevute.

Un bel traguardo per le Randagie, che ora pensano già alla prossima impresa solidale.