Dottor Enrico Valletta, direttore del dipartimento materno-infantile di Forli-Cesena, cosa succederà ora con il modulo ’incriminato’?
"Certamente quel modulo andrà cambiato, utilizza una dizione che non è più accettabile da 70 anni a questa parte. E forse anche di più".
Dove nasce l’errore nella dicitura ’razza’?
"Purtroppo è una traduzione letterale dell’articolo originale che è in inglese, e datato 2001. Evidentemente è stato tradotto fedelmente parola per parola, compreso il ’race’, e chi se ne è occupato non ha provato a interpretare quello che c’è scritto".
Che cosa dovrebbe identificare?
"L’etnia di appartenenza, che è un tratto ben preciso in noi. E non la nazionalità, che invece è ’politica’".
Cosa ha fatto scattare la polemica?
"Evidentemente dal 2001 ad oggi le sensibilità sono cambiate. E direi per fortuna, perché dovevano essere cambiate da molto tempo".
Cosa farete ora?
"Innanzitutto ci dobbiamo scusare con la diretta interessata e con chi si è sentito in qualche maniera offeso. Ma non solo loro".
Cioè?
"Anche con tutti gli altri cittadini. Chiedere di identificare la ’razza’ di provenienza è una terminologia che non ha più motivo di essere. Oserei dire da un centinaio d’anni".
e.ma.